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Cronaca Peschiera del Garda / Via Generale Dall'Ora

Banda delle slot machine inarrestabile, ma non per i carabinieri di Peschiera

La banda era composta da 5 elementi e ha saccheggiato slot machines e cambiamonete in almeno 37 bar e sale gioco di tutta la pianura Padana

Sembravano inafferrabili i 5 componenti di una banda di ladri specializzati nei furti in esercizi pubblici. Tra i mesi di febbraio e giugno hanno saccheggiato slot machines e cambiamonete in almeno 37 bar e sale gioco di tutta la pianura Padana.

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Peschiera del Garda, attraverso una delicata e complessa indagine, li hanno individuati e arrestati nel bresciano. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip di Verona Luciano Gorra, che ha accolto la richiesta del pm Francesco Rombaldoni, condividendo i risultati investigativi dei militari dell’Arma.

I LADRI ALL'OPERA: VIDEO 1

La banda di ladri operava in orario notturno e quasi sempre entrando negli esercizio dopo aver rotto le serrature delle porte o dopo aver sfondato le vetrine. Puntavano ai cambiamonete e alle slot machines che venivano svuotati o portati via. Poi fuggivano prima che i servizi di pronto intervento potessero rintracciarli.

In questo modo i malviventi hanno messo a segno furti per un bottino complessivo che supera i 180.000 euro, causando ingenti danni a titolari e gestori di esercizi pubblici delle province di Verona, Padova, Bergamo, Brescia, Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova e Piacenza.

L'indagine dei carabinieri si chiama Las Vegas, dal nome della della sala slot di Peschiera derubata il 7 marzo scorso. Un colpo che ha fatto seguito a quello ai danni di un punto Snai sempre di Peschiera assaltato una settimana prima. I primi accertamenti hanno permesso di individuare due cittadini di origine kossovara, su cui si sono concentrate le attenzioni dei militari, così da scoprire l'esistenza di una vera e propria banda formata da 6 persone a cui oltre ai reati di furti e ricettazione viene contestata anche l'associazione a delinquere. Oltre ai 5 arrestati, un sesto è ricercato in Albania.

Ogni componente della banda aveva il suo ruolo. Una volta individuato l'esercizio da colpire, alcuni malviventi svolgevano sopralluoghi interni ed esterni per controllare le misure di sicurezza, usando auto di loro proprietà e quindi passando inosservati. La notte del colpo invece rubavano un'auto, uno componente faceva il palo, uno era l'autista, mentre gli altri facevano irruzione nella sala slot o nel bar, lo devastavano e fuggivano col malloppo.

Nessuno degli arrestati aveva un'occupazione, la loro unica fonte di guadagno erano i furti che eseguivano con una certa regolarità. Colpendo in un territorio molto vasto erano sicuri che non sarebbero stati scoperti se non per reati minori. E in effetti è capitato che durante le indagini venissero fermati, ma sempre per piccoli reati, senza mai riuscire a coglierli sul fatto. E nonostante queste "attenzioni" da parte delle forze dell'ordine, la banda non ha smesso di colpire. Il lavoro meticoloso dei carabinieri ha però messo insieme tutti gli elementi a loro carico, fino all'arresto avvenuto con la collaborazione dei carabinieri di Chiari (BS).

Le iniziali degli arrestati sono: A.G., G.B., L.B., D.G. e B.B.. Tre sono kossovari, uno macedone, mentre l'unica donna (L.B.) è marocchina. A suo carico c'è anche il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti perché durante la perquisizione nella sua abitazione è stato trovato anche un panetto da un etto di hashish. Gli arresti sono stati eseguiti a Chiari, Coccaglio e Torbole Casaglia e la banda ora si trova in carcere a Brescia.

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