Capuozzo a Porta Palio per parlare del conflitto ucraino. Nel frattempo la tregua è ancora lontana
L'appuntamento, aperto alla cittadinanza, è fissato per venerdì 25 marzo. Intanto nell'Est europeo l'esercito del Cremlino continua ad assediare Mariupol, mentre le forze di Kiev comunicano di aver ripreso possesso della città di Makariv
Il giornalista Toni Capuozzo sarà a Verona, venerdì 25 marzo, per approfondire cause e origini dell'attuale conflitto tra Russia e Ucraina. L’appuntamento, aperto a tutta la cittadinanza, si terrà all’interno di Porta Palio alle ore 21 con ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
A presentare l’incontro, lunedì mattina, in sala Arazzi, l’assessore alle Relazioni internazionali Francesca Toffali, insieme al consigliere comunale Andrea Bacciga, organizzatore dell’evento. Presente anche il consigliere comunale Vito Comencini.
«La guerra in corso preoccupa tutti – ha detto Toffali -. Ne sentiamo parlare quotidianamente, attraverso i mezzi di informazione, ma è complesso comprenderne le origini e i possibili sviluppi. L’incontro di venerdì si pone come occasione per guardare al conflitto con un occhio privilegiato, quello di Toni Capuozzo, giornalista di indiscussa bravura e professionalità, invitato di guerra. Sarà un’occasione unica anche per fare domande e togliersi tanti dubbi».
«Una serata per approfondire tutto ciò che riguarda l’attuale conflitto in Ucraina – ha spiegato Bacciga -. Riteniamo opportuno avere un punto di vista oggettivo e non politico, per questo abbiamo invitato una professionista che conosce bene quelle terre. Capuozzo potrà spiegarci non solo quanto sta accadendo, ma quali sono le cause di questo conflitto».
«Verona è impegnata in prima linea per l’emergenza dettata dalla guerra in Ucraina – ha concluso Comencini -. Città accogliente ed ospitale, sta dimostrando grande generosità e di essere pronta a rispondere alle richieste di aiuto quanto c’è una reale necessità. Ma è giusto anche comprendere quanto sta succedendo, avere un parere libero da visioni prettamente politiche».
Nelle scorse settimane, Prima e Quinta commissione consiliare avevano ospitato in videocollegamento, direttamente da Kiev, il giornalista Fausto Biloslavo, per approfondire le vicende ucraine.
Aggiornamenti sulla guerra
La tregua sembra ancora essere lontana, con gli attacchi russi che continuano a prendere di mira Mariupol, oramai ridotta in macerie, dove si stima che oltre 200 mila persone siano barricate nel sottosuolo, vicine allo stremo. Le forze di Kiev si sarebbero invece riprese la città di Makariv, 60 chilometri ad Ovest della capitale e affermano che "secondo le informazioni disponibili, le forze di occupazione russe che operano in Ucraina hanno scorte di munizioni e cibo per non più di tre giorni", così come per il carburante.
L'Onu stima che il bilancio di vittime civili sia salito almeno a 925, mentre il presidente USA ha dichiarato «false» le accuse del Cremlino secondo cui Kiev sarebbe in possesso di armi chimiche e biologiche: un «chiaro segnale» che Vladimir Putin «sta valutando di usarle entrambe», ha detto Joe Biden, sottolineando che Putin «è con le spalle al muro e ora sta parlando delle nuove operazioni sotto falsa bandiera che sta preparando».
Un tweet del giornale russo Komsomolskaya Pravda, citando il ministero della Difesa di Mosca, indicava che le perdite nell'esercito i Putin erano arrivate a 9816 soldati morti mentre 16153 sarebbero rimasti feriti: notizia poi cancellata ma che non è sfuggita a Yaroslav Trofimov, corrispondente per gli esteri del Wall Street Journal, che ha pubblicato lo screenshot. Dal canto suo la Federazione Russa ha fatto sapere di avere oltre 500 militari ucraini prigionieri e pronti per essere scambiati.