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«Cantine trasformate in oppierie nelle case Agec di via Marin Faliero»

A segnalare la situazione è Federico Benini, capogruppo per il Partito Democratico nel Consiglio comunale di Verona

«Non avevamo mai assistito a tanto degrado e ci domandiamo come possano il presidente Agec e il Sindaco della città Sboarina dormire sonni tranquilli sapendo la situazione in cui vivono centinaia e centinaia di condomini delle case popolari di Verona». Inizia così la nota di Federico Benini, capogruppo per il Partito Democratico nel Consiglio comunale di Verona, che segnala una situazione di grande degrado all'amministrazione comunale. 

Consumo di oppio negli scantinati delle case Agec di via Faliero

«In quelle Agec di via Marin Faliero 43 gli scantinati sono diventati off limits ai residenti in quanto perennemente occupati da spacciatori, sbandati e tossici che, scassinate le serrature, si impossessano delle cantine trasformandole in vere e proprie oppierie.
Nel video realizzato mostro giacigli di fortuna e talvolta veri e propri letti approntati per favorire la ripresa dallo sballo da parte dei tossici che qui vengono a farsi.
Gli inquilini hanno paura a scendere nei sotterranei e in molti casi hanno rinunciato a sostituire i lucchetti alle cantine che vengono regolarmente scassinati da parte degli occupanti. Complice la struttura architettonica del palazzo, che consente con una sola chiave di accedere a interminabili corridoi che danno acceso a decine e decine di cantine, sbandati, tossici e spacciatori hanno gioco facile nell’entrare e fare tutti i propri comodi facendo sparire tutto quanto di commerciabile i locali contengano. E a nulla valgono i cartelli che qualche residente ha apposto sulla porta delle cantine invitando ad “andare a drogarsi altrove”: questa è diventata terra di nessuno.
È apprezzabile che Agec abbia già risposto alla mia sollecitazione di qualche giorno fa assicurando di stare studiando un sistema di vigilanza per le case popolari di via Maddalena (sempre al Saval) e la copertura e coibentazione delle tubature a vista sul soffitto. Non mi pare tuttavia sia ancora chiaro ai vertici dell’azienda così come al Sindaco della città e all’assessore alla Sicurezza Marco Padovani lo stato di degrado con cui abbiamo a che fare, tranquillamente paragonabile a quello di una favelas o delle fognature di Bucarest degli anni Novanta.
Sono necessari controlli a tappeto su cantine e rimesse di tutti gli immobili Agec, installazione di sistemi di videosorveglianza, ma anche ispezioni e verifiche amministrative tese a verificare la titolarità di chi vive nelle case Agec. Molto banalmente, tutto parte dal rispetto dei regolamenti condominiali che Agec non riesce a far valere». 

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