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Cronaca Torri del Benaco

Cane annegato nel lago con delle pietre legate addosso: «Servono pene più dure per questi crimini»

Una «vergona assoluta» l'ha definita il sindaco di Torri del Benaco, mentre LNDC Animal Protection ha sporto denuncia e la Procura di Verona ha aperto un fascicolo per individuare il responsabile

Il sindaco di Torri del Benaco l'ha definito una «vergona assoluta», mentre LNDC Animal Protection ha deciso di sporgere denuncia per questo macabro episodio.
Stiamo parlando del cane trovato morto affogato venerdì lungo le rive del lago di Garda da un passante, che ha poi contattato la Polizia Locale che si è rivolta ai vigili del fuoco per recuperare l'animale, il quale aveva delle pietre legate al corpo. 
L'intento del colpevole era dunque quello di ucciderlo in maniera crudele, senza lasciargli scampo. 

«Mi compiaccio che il primo cittadino abbia preso posizione su questa drammatica vicenda, perché spesso le istituzioni non fanno sentire la loro voce quando si tratta di crudeltà sugli animali - ha commentato Piera Rosati, presidente LNDC Animal Protection -. Anche il nostro team legale si è immediatamente mosso per sporgere denuncia, purtroppo contro ignoti. Il cane peraltro era privo di microchip, quindi sarà molto difficile, se non impossibile, risalire alla sua identità e a quella del suo assassino. Tuttavia la denuncia è un atto dovuto davanti a tanta crudeltà e speriamo che qualcuno possa fornire informazioni utili agli inquirenti per stanare il vigliacco che ha ucciso, tra l’altro in questo modo perverso, un povero cane senza colpa.
Avvenimenti come questo sono purtroppo quasi quotidiani, dal nord al sud, e a volte ci si sente come se si stesse combattendo contro i mulini a vento - continua Rosati -. Nonostante tutto non ci stancheremo mai di lottare per difendere i diritti di tutti gli animali e denunciare chi li maltratta e uccide. Al tempo stesso, però, è necessario che, come chiediamo da anni, anche il legislatore faccia la sua parte e renda più dure le pene per chi si macchia di questi crimini orrendi. Delle leggi più severe, insieme a educazione e sensibilizzazione soprattutto dei più giovani, sono strumenti chiave per prevenire queste crudeltà che peraltro sono spesso predittive di violenza anche su altri esseri umani».
Sulla vicenda ha aperto un fascicolo la Procura di Verona: se individuato, il responsabile rischia fino a due anni di reclusione. 

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