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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Castel d'Azzano / Via Guglielmo Marconi

Cambia nome, lavoro e nazione per sfuggire ad un mandato di cattura europeo

Petru Salaru nel 2013 è diventato Petru Uritu al suo arrivo in Italia, dove ha trovato lavoro come mulettista ed è stato anche fermato per furto. Tutto questo però non è bastato per evitargli l'arresto

Arrivò dalla Romania nel 2013, cambiò il proprio nome da Petru Salaru a Petru Uritu e si trovò un nuovo lavoro in Italia, per sfuggire ad un mandato d'arresto europeo che pendeva sulla sua testa. 
La storia viene raccontata sulle pagine de L'Arena: in patria Salaru era accusato di lesioni, minacce, oltraggio e porto illegale di arma bianca e sbarcato nella penisola italica era stato fermato per furto, nonostante avesse trovato lavoro come mulettista. Il 25enne romeno però non ha superato i controlli dei carabinieri di Castel d'Azzano, che lo hanno fermato in compagnia di un connazionale: a tradirlo sarebbe stato un documento che non ha convinto i militari e che successivamente non ha superato l'esame della Scientifica. Il suo nome infatti era stato inserito nel cosiddetto "sistema d'informazione Schengen", una volta che le autorità rumene avevano appurato che il criminale non si trovava più nei confini nazionali. 
Portato martedì davanti al giudice per la direttissima, ha patteggiato una pena di otto mesi e ora si trova in carcere a Montorio, in attesa che la Corte dl'Appello di Venezia decida la misura cautelare che lo accompagnerà fino all'estradizione. 

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