I primi due mesi dell’estate hanno fatto registrare temperature bollenti con valori superiori di due gradi rispetto alla media con pesanti effetti sulla vita delle persone, sugli animali e sulla natura. È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’arrivo di Nerone avviene dopo che il mese di luglio si è chiuso con 1,94 gradi in più rispetto alla media i classificandosi al sesto posto tra i più caldi da oltre due secoli mentre quello di giugno  con +2,6 gradi si era classificato al terzo posto.

Quantomai negativo il bilancio di mezza estate di Coldiretti, che prevede danneggiamenti dal 30 al 40% del raccolto. "A livello economico - fa sapere Cesare Magalini, vicedirettore di Coldiretti Verona - ne risentiremo di più per il mais. Ma la soia, se si guardano i dati relativi, potrebbe venir fuori più compromessa. Si tratta di prodotti, che farine a parte, servono soprattutto per la zootecnia e ne potrebbe risentire l’intera filiera. A causare i danni non è stata la siccità da sola, le alte temperature hanno reso molto più difficile l’irrigazione. Gli agricoltori sono intervenuti, ma anche irrigando alla sera c’è il rischio che la pianta non abbia il tempo di assorbire l’acqua. In montagna, nonostante la scarsità di sorgenti, ha piovuto di più, ma ci sono problemi anche nella Pedemontana, nonostante sia la Bassa, e in particolare le zone al confine con le provincie di Padova e Rovigo a soffrire di più".

Contro lo spreco d’acqua si è esposto anche il presidente di Acque Veronesi, Massimo Mariotti: "L’acqua un bene comune, sempre più prezioso e limitato - ha sottolineato - serve pertanto da parte di tutti i cittadini una maggiore consapevolezza sugli sprechi a partire dalle nostre case e dalle nostre abitudini. Se non dovesse piovere saremmo costretti a razionare l'acqua".