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Cronaca Piazza delle Erbe

Impianti di climatizzazione guasti e autobus nel caos. Le proteste dei passeggeri

Sono circa una cinquantina i bus urbani Atv che hanno subito avarie all'impianto di climatizzazione dell'aria, rendendo invivibile la situazione climatica al loro interno. Molti passeggeri lamentano disagi e condizioni insopportabili

Il caldo non concede tregua in città come altrove e, dopo che il problema era già emerso nei giorni scorsi, non pare migliorata la situazione sugli autobus urbani di Verona. All’interno dei mezzi pubblici cittadini, infatti, le altissime temperature di quest’estate hanno causato danni agli impianti di climatizzazione, rendendo spesso invivibile il clima al loro interno. A risentirne maggiormente sono stati ovviamente gli autobus più datati, circa una cinquantina rispetto alle 650 unità totali. L’Azienda Trasporti Verona nel frattempo ha provato a correre ai ripari, mettendo in pratica numerosi sforzi per fronteggiare l’emergenza, ma a quanto pare le squadre aggiuntive che hanno rinfoltito l’organico dell’officina, non sembrano essere state sufficienti.

Il malcontento generale, per quello che appare con sempre più evidenza come un disservizio pagato peraltro piuttosto caro, sta montando tra i tanti passeggeri che quotidianamente usufruiscono dei trasporti pubblici locali. In alcuni casi estremi, diverse persone hanno addirittura preferito scendere dal mezzo, affollato e invivibile dal punto di vista climatico, per poi proseguire il loro tragitto a piedi, nonostante avessero già pagato il biglietto. Scene incresciose che certo non meriterebbero di ripetersi, tenendo presente in particolare che il costo dei biglietti è peraltro negli anni andato sempre aumentando. Si comprende allora facilmente il fastidio espresso dai molti utenti di ATV, così come emerge limpidamente da alcune dichiarazioni riportate dall’Arena. È il caso di Emilia Modena che in breve racconta la propria odissea condivisa: “Mercoledì verso le 13.00 era da morire: sono salita sulla linea 41 a Borgo Nuovo, ma mancava completamente l'aria condizionata e la situazione era insostenibile. Io e altre due, tre persone siamo scese a Castelvecchio: alcune stavano visibilmente male, perché non si riusciva a respirare. L'abbiamo detto all'autista, che si è scusato e ha avvertito i passeggeri che dovevano salire che mancava l'aria condizionata”.

La responsabilità non è certo attribuibile agli autisti. Questi ultimi anzi, oltre che trovarsi magari a dover schermare le inevitabili proteste, sono essi stessi i primi a dover sopportare il caldo eccessivo, peraltro durante lo svolgimento di una tipologia di lavoro che richiederebbe, in nome della sicurezza di tutti quanti, di essere svolto nelle migliori condizioni possibili. E invece in questi giorni di afa estrema, con temperature percepite all’interno di alcuni autobus superiori ai quaranta gradi, si sono verificati ben due casi di conducenti ricoverati al pronto soccorso a seguito di colpi di calore. Comprensibile allora che qualcuno arrivi persino a minacciare di non rinnovare il proprio abbonamento al servizio. È il caso di Gigi che intervistato dall’Arena, spiega con toni decisamente arrabbiati: “La settimana scorsa sono stato costretto a scendere perché faceva troppo caldo: ero sulla linea 62, ma non c'era l'aria condizionata. Non ero solo io a stare male, anche gli altri stavano soffrendo ed è inaccettabile: se il servizio non migliorerà, smetterò di farmi l'abbonamento”.

Eppure in questo clima arroventato, c’è anche chi prova a raffreddare gli animi usando parole di comprensione e invitando alla calma. Stando sempre a quanto riportato dall’Arena, è questa volta la pensionata Angela Perusi che in termini pacati racconta: “Ogni tanto capita che l'aria condizionata non funzioni, ma può succedere: non è così grave. Io prendo sempre il 510 e sono soddisfatta del servizio: non ci sono ritardi e gli autisti sono molto bravi”. Punti di vista certamente, ma qualche disagio di troppo ai numerosi passeggeri è stato causato e, forse, varrebbe davvero la pena risolvere il problema nel più breve tempo possibile.

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