Celato e incastrato dalla vegetazione, un corpo viene ripescato dall'Adige
Un uomo lo ha notato sulle sponde del corso nel territorio di Ronco all'Adige nel tardo pomeriggio di mercoledì: privo di indumenti, non riporterebbe segni di morte violenta, ma tuttora non si conosce la sua identità
Macabro avvistamento quello avvenuto nel pomeriggio di mercoledì a Ronco all'Adige, sulle rive del corso d'acqua. Erano circa le 17, quando un uomo ha notato una strana sagoma tra i vegetali presenti sulle sponde del fiume, capendo poco dopo che si trattava di un corpo. A quel punto ha lanciato l'allarme e sul posto si sono diretti i vigili del fuoco, il personale de 118 e i carabinieri della stazione di Ronco, coordinati dal maresciallo maggiore Michele Riefoli.
Sono partite così le operazioni di recupero, che si sono concluse solamente intorno alle 20, dal momento che il cadavere era rimasto incastrato tra alberi ed arbusti. La salma era priva di indumenti e di segni che possano far pensare ad una morte violenta, almeno stando alla prima ispezione esterna eseguita dal personale medico, che avrebbe anche stabilito che si trovava in acqua da almeno due mesi: sarà in ogni caso compito dell'autopsia, che si svolgerà all'istituto di medicina legale dell'ospedale di Borgo Roma, come disposto dal magistrato di turno Valeria Ardito, cercare di risalire alle cause della morte.
Nel frattempo i carabinieri della compagnia di Legnago hanno dato il via alle analisi sulla banca dati, alla ricerca di denunce di persone scomparse che potrebbero combaciare con la figura ripescata in Adige, al momento priva di identità. Le ipotesi più probabili attualmente sarebbero quelle di un gesto estremo o di una caduta accidentale.