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Cronaca Bussolengo / Via Redipuglia

Entrano in un condominio e cercano di scassinare una porta: scoperti ed arrestati

È stato un vicino ad avvisare i carabinieri di Bussolengo e a farli arrivare in via Redipuglia, dopo aver visto due individui sospetti armeggiare su una porta di un porta di un appartamento. I due lo avrebbero anche minacciato e invitato a tornare in casa

I carabinieri di Bussolengo, nella serata di sabato, li avrebbero sorpresi nella quasi flagranza del reato di tentato furto aggravato in concorso all’interno di un’abitazione, grazie ad una segnalazione. M.A., classe 2000, e Q.B., classe 1991, cittadini albanesi regolarmente residenti in Italia ed incensurati, sono quindi finiti in manette.  

Quella sera la pattuglia della stazione di Bussolengo stava svolgendo uno dei consueti servizi di controllo del territorio, quando la Centrale operativa della Compagnia di Castelnuovo del Garda l'ha inviata in via Redipuglia, dove un privato cittadino aveva appena segnalato il tentativo di furto presso l'abitazione di un vicino di casa.
I militari si trovavano poco distanti dal punto indicato e una volta giunti sul posto hanno notato uscire in frettolosa retromarcia una Bmw X5 di colore nero, che è stata subito fermata. A bordo del veicolo gli operatori dell'Arma hanno identificato in due giovani albanesi, che corrispondevano perfettamente agli autori del tentato colpo descritti dal cittadino.
Sono partiti così gli accertamenti, che avrebbero permesso di appurare che i due malviventi si erano introdotti poco prima all’interno di un condominio, dove avrebbero cercato di scardinare la porta di ingresso di uno degli appartamenti. I due però sarebbero stati disturbati dalla presenza di un vicino di casa, che li aveva visti armeggiare vicino alla porta: secondo il racconto dell'uomo, i due lo avrebbero anche minacciato ed invitato a rientrare in casa, cosa che questi ha fatto, chiamando però nel mentre i carabinieri, i quali sono arrivati dopo pochissimo tempo. Sorpresi i due mentre cercavano di allontanarsi in fretta con il Suv, peraltro da una via privata senza uscita e utilizzata in via esclusiva dai residenti, i militari li hanno dunque tratti in arresto e condotti i caserma. 
Concluse le operazioni di fotosegnalamento, i due sono stati portati nelle rispettive abitazioni di residenza, in attesa del giudizio con rito direttissimo fissato per la mattinata di lunedì al tribinale di Verona: conclusa l'udienza il provvedimento è stato convalidato, i legali hanno chiesto i termini di difesa e i giovani rimessi in libertà.

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