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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Bullismo a scuola, interviene il governatore Zaia: «Sono al fianco delle vittime, per i bulli serve la pena del contrappasso»

Il presidente del Veneto: «Che si tratti di razzismo, omofobia, disabilità: siano obbligati a lavorare, a testa bassa e senza sconti, nell’aiutare le loro stesse vittime, sotto il controllo delle istituzioni»

Il tema del cosiddetto "bullismo" nelle aule scolastiche torna al centro dell'attenzione a Verona e più in generale in Veneto. La notizia dello studente ritirato da una scuola veronese per un paio di settimane dai genitori, poiché preso di mira con pesanti offese riferite alla cicatrici dovute ad un pregresso incidente stradale, è l'episodio che pare aver fatto traboccare il vaso. Tanto che nelle scorse ore, dopo la vasta eco mediatica riscontrata dal grave episodio, è intervenuto su tema anche lo stesso governatore del Veneto Luca Zaia: «Nessuno sconto ai bulli. Da alcuni giorni sto seguendo con estrema attenzione quanto sta avvenendo in Veneto, nelle scuole e nelle nostre città. È arrivato il momento di dire con estrema chiarezza che di fronte al bullismo non bisogna arretrare di un passo. Serve invece intervenire con estrema decisione: ho interessato formalmente, questa mattina, le strutture dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto perché adottino ogni azione a tutela delle vittime del bullismo e intensifichino la prevenzione. Segnalando casi concreti, che mi aspetto siano immediatamente risolti. Chiedo che tutte le istituzioni, in modo corale, lavorino per estirpare questi atti intollerabili, che sono germe e substrato di importanti problemi sociali».

Lo stesso presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha poi aggiunto: «Sono in contatto diretto con i genitori di alcuni ragazzi vittime di bullismo, la cui storia è stata riportata oggi anche dai quotidiani veneti. Voglio tutelare al massimo il doveroso anonimato delle vittime, ma mi sono mosso a livello istituzionale di fronte ad accuse circostanziate e chiare. Testimonianze che impongono in primis alla scuola di affrontare il fenomeno con soluzioni efficaci. Il bullismo è intollerabile: i racconti riportatimi da una mamma, emblematici, sono una testimonianza che colpisce dritto al cuore: violenze fisiche e psicologiche, perpetrate da lungo tempo, nell’indifferenza. Gli istituti scolastici devono garantire un ambiente sereno, protetto, positivo: non deve esservi il benché minimo spazio per chi pratica queste azioni. Dobbiamo combattere il bullismo, ne va delle nuove generazioni».

Il governatore della Regione ha poi ribadito: «Le parole e gli intenti non bastano più. Cosa fare? Propongo sanzioni nel segno del contrappasso: obbligare i bulli, se necessario mettendo mano alla legge, a lavori sociali proprio dove hanno fatto del male. Che si tratti di razzismo, omofobia, disabilità: siano obbligati a lavorare, a testa bassa e senza sconti, nell’aiutare le loro stesse vittime, sotto il controllo delle istituzioni». Zaia ha poi definito «intollerabile» il dover «sentire che spesso sono le vittime a cambiare scuola o ad allontanarsi dal luogo delle violenze». In tal senso, infatti, il presidente del Veneto si è chiesto: «Davanti al diritto allo studio e alla socialità, che sono sacri, come si può permettere che le vittime e le famiglie debbano arrendersi e allontanarsi? E gli aggressori?». Di qui la conclusione dai toni decisi: «La misura è colma, è l’ora di risposte estremamente determinate», ha chiosato il presidente Zaia. 

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