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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Badia Calavena

Scoperto a cacciare uccelli utilizzando delle reti, bracconiere finisce nei guai

I militari della stazione carabinieri Forestale di Tregnago lo hanno colto in flagranza di reato nelle campagne di Badia Calavena, dopo giorni di appostamenti e ora rischia fino ad un anno di carcere o una multa da 774 a 2.065 euro

Dopo giorni di appostamenti nelle campagne del comune di Badia Calavena, i militari della stazione carabinieri Forestale di Tregnago hanno colto in flagranza un agricoltore della zona che, dopo aver posizionato tra gli alberi una rete di circa nove metri quadrati, era intento a raccogliere i frutti della caccia abusiva, frutti costituiti da alcuni esemplari di pettirosso e cinciallegra che, rimasti imprigionati nelle maglie della rete, erano morti di fame.
La rete e l’avifauna sono stati sottoposti a sequestro e l’agricoltore ora dovrà rispondere del reato di “uccellagione”, che comporta la pena dell’arresto fino ad un anno o dell'ammenda da 774 a 2.065 euro.

La legge n.157 del 1992 distingue l’uccellagione, che a norma dell’art. 3 è sempre vietata, dall’attività venatoria che è consentita se è esercitata nei tempi e nei modi previsti.
Tale modalità di prelievo venatorio è, quindi, particolarmente insidiosa in quanto idonea alla cattura, in via permanente, di un numero indiscriminato di esemplari, con possibilità di colpire anche uccelli per i quali la caccia non è in alcun modo consentita, come nel caso in questione.

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