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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Stazione / Piazzale XXV Aprile

Conosciuto in 3 regioni, il borseggiatore viene preso dopo mesi di indagini

Derubava i viaggiatori dei treni ad alta velocità del denaro e delle carte di credito, il suo vero obiettivo, con le quali riusciva a prelevare denaro contante e a fare acquisti nelle boutique dei centri cittadini

Era noto alle forze dell'ordine in almeno tre regioni d'Italia, ma alla fine il borseggiatore seriale è stato individuato grazie alle indagini condotte dalla polizia giudiziaria del compartmento polfer per Verona ed il Trentino Alto Adige: si trattava di G.P., di origine partenopea. 
Il malvivente utilizzava regolarmente i treni ad alta velocità, soprattutto sulla tratta Venezia-Milano, per derubare i viaggiatori ed asportare loro oltre al denaro, le carte di credito che costituivano il suo vero obiettivo. Infatti, era abilissimo nello spendere il massimo consentito nelle boutique dei centri storici delle città e dei centri commerciali del nord Italia, ma non si limitava a questo: un'altra modalità per ottimizzare i guadagni era quelle delle sale Bingo, dove acquistava delle giocate di ingente valore, circa 500 euro, per poi utilizzarne poche decine nelle macchinette facendosi rimborsare il rimanente in contanti.

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Numerose sono state le segnalazioni e denunce a suo carico. Così dopo 6 mesi di incessanti indagini e riscontri in Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige, anche con la visione di ore ed ore di filmati delle telecamere delle stazioni, dei vari sportelli bancomat, dei negozi e delle sale Bingo, sono state ricostruite le varie fasi dei singoli furti e l’indebito utilizzo delle carte di credito. L'abilità di G.P. era tale che le vittime si accorgevano del furto del portafogli solo quando ricevevano l’sms di avviso per il prelievo di denaro o per l’utilizzo della carta: ogni colpo gli fruttava da un minimo di 500 euro in contanti, come prelievo, a più di 2mila euro, in termini di acquisto di prodotti di marca. 

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La professionalità e la caparbietà degli investigatori della polfer di Verona però ha avuto la meglio e ha portato al suo arresto, nonostante il difficile lavoro di rintraccio, reso possibile dall'uso dei classici appostamenti accompagnati dall’utilizzo di nuove tecnologie.
Classe 1967 e originario di Caivano, in provincia di Napoli, dove risulta essere residente, a G.P. è stata notificata la misura cautelare in carcere emessa dal gip di Verona e di conseguenza è stato portato a Montorio a disposizione dell'autorità giudiziaria. 

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