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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Borgo Trento / Via Alfredo Cappellini

Ristretta la zona rossa del Bomba-day: nessuna evacuazione per le case di riposo

Il raggio dell'area da evacuare è stato portato da 1000 a 700 metri, con 300 metri diventati zona arancione, ossia dove la cittadinanza potrà restare in casa ma lontana da balconi, finestre e vetrate

È stata ridotta a 700 metri la zona rossa intorno alla bomba della seconda guerra mondiale rinvenuta all'ex Arsenale, nel cantiere di via Cappellini. Ad essa però va aggiunta un ulteriore zona di sicurezza, denominata arancione, del raggio di 330 metri all'interno della quale case, hotel e strutture sanitarie non verranno evacuate. Nel "bomba day", fissato per il 14 giugno, quando l'ordigno verrà disinnescato, il numero di persone evacuate tra le 8 e le 12, salvo imprevisti, scende da circa 40mila a 27 mila, risparmiando quindi da complicati spostamenti gli anziani delle case di riposo "Don Carlo Steeb" e " Santa Caterina", nelle quali si trovano 156 persone, molte delle quale non autosufficienti. 
È stato il Comando dell'Ottavo Reggimento Genio Guastatori Folgore di Legnago, a comunicare alla Prefettura la decisione di portare la zona rossa ad un raggio di 700 metri, dopo aver concluso le verifiche tecniche sul raggio d'azione minimo indispensabile per garantire la sicurezza della cittadinanza interessata dalle operazioni di disinnesco della bomba d'aereo. La zona rossa quindi dovrà essere completamente evacuata, mentre all'interno di quella arancione, tra i 700 e 1000 metro dall'ordigno, le persone potranno rimanere in casa ma distanti da finestre, balconi e vetrate per motivi di sicurezza. 
All'interno di un padiglione della Fiera verrà allestito un Centro di Raccolta dove chi lo desidera può aspettare che le operazioni di disinnesco si concludano. È possibile prenotare il posto sia via web che attraverso il numero verde dell'Ufficio relazioni con il pubblico (Urp), mentre il  Centro Coordinamento e Soccorsi sarà creato in via delle Franceschine, negli uffici della Protezione Civile provinciale. La Protezione Civile comunale invece ha richiesto l'attivazione di gruppi di volontari alla Consulta comunale e provinciale, per assistere la popolazione e chiudere le strade. 

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