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Cronaca

Blitz antidroga allo stadio tra applausi dei cittadini

La chiusura di 4 locali conclude i tre mesi di operazione "Quartiere sicuro"

Si chiama “Quartiere sicuro” l’operazione che i carabinieri del Comando provinciale di Verona, in collaborazione con i dirigenti della Polizia municipale, portano avanti da tre mesi. E da inizio anno non sono mancati blitz e maxi operazioni per arrestare e identificare i maggiori pusher che avevano fatto delle zone dello stadio Bentegodi, e della stazione il loro punto di raccolta per le loro attività criminose. Non ultime le indagini che ieri hanno portato alla chiusura temporanea di quattro locali proprio a ridosso del Bentegodi.

I sigilli sono scattati per il punto Snai e il bar “Le Torri” di via San Albere, la sala giochi “Admiral” di via Longhena e un'altra sala da gioco di via Sansovino. Un’operazione che ha visto la sinergia e la collaborazione dei reparti speciali delle Forze dell’Ordine locali e la partecipazione attiva dei cittadini. Da tre mesi la zona Palladio era diventata “feudo” di pusher e consumatori di droga, perlopiù eroina e hashish, e lo smercio avveniva sotto gli occhi di tutti, soprattutto nelle vicinanze di quei luoghi pubblici frequentati da giovani e giovanissimi. Dopo settimane di monitoraggio costante, dall’osservazione diretta in borghese e dal materiale fornito da telecamere di videosorveglianza, ieri la conclusione delle indagini, con elicotteri a riempire il cielo sopra lo stadio e unità cinofile spiegate a gran forza: oltre cento sono stati gli agenti impegnati, applauditi e osannati dai residenti della zona al momento del loro arrivo. A finire in manette nell’arco dei tre mesi, otto arrestati per traffico di sostanze stupefacenti, 18 per immigrazione clandestina e 15 segnalati, in base all’articolo 75 come consumatori e compratori abituali.

“Parliamo di una criminalità che si evolve nel territorio- afferma il maggiore dei carabinieri Filippo Melchiorre- Tutti i fermati avevano grossi precedenti penali e per la maggior parte provenivano dalla zona delle ex Cartiere
”. Criminalità “itinerante” verrebbe da dire, che in seguito alle operazioni dell’Arma, si spostavano in altre aree “fertili” allo spaccio: prima alla stazione Porta Nuova, poi allo stadio, favoriti dalle vie di fuga presenti, tra la tangenziale e le ferrovie stesse. Base solida per le loro attività erano proprio quei locali e quegli esercizi commerciali ora chiusi temporaneamente per sette giorni. “Spacciavano all’interno dei locali e anche sulle porte d’ingresso e nelle immediate vicinanze- continua Melchiorre- e per questo abbiamo proceduto ai sigilli. Un primo segnale è arrivato e ora rimarranno chiusi per una settimana”.

Nel mirino dell’Arma e della Municipale i locali ma anche i gestori che “tutto vedevano ma nulla denunciavano”: nessuna segnalazione dall’Admiral, né dalla Snai e tantomeno dagli altri due esercizi. Alle raccomandazioni hanno invece proceduto i cittadini della zona, che puntualmente e quotidianamente avvisavano gli investigatori circa le attività sospette. Tre mesi di controlli, chiusura delle indagini, decine di arresti e presidio della zona. Tuttavia, come conclude Melchiorre: “Continueremo e rafforzeremo ulteriormente le indagini e il monitoraggio della zona sensibile”.

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