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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Attivisti in Gran Guardia contro il Congresso Mondiale delle Famiglie

Una ventina di persone, poi identificate dalle forze dell'ordine, hanno preso parte all'atto dimostrativo andato in scena mercoledì che vuole «disinfettare una delle zone che ospiterà alcuni dei voti più tetri della nuova ventata xenofoba»

È partita già nella mattinata di mercoledì 27 marzo, la protesta contro il Congresso Mondiale delle Famiglie, che si terrà nel cuore di Verona nel corso dell'ultimo fine settimana del mese. 
Il flash mob di Assemblea 17 dicembre, si è concluso con una ventina di attivisti entrati in Gran Guardia, dove si stava svolgendo un altro convegno, muniti di striscione e volantini, oltre a mascherine e spruzzini utili a "disinfettare" il palazzo dalla "nuova ventata xenofoba", come recita il comunicato apparso sulla pagina Facebook "Veronesi aperti al mondo".

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Da Venerdì a domenica Verona sarà infestata da pericolosi germi infettivi: noi ci rifiutiamo però di respirare quest’aria. Questo governo, con il supporto delle associazioni pro vita e dei gruppi di estrema destra, sta sistematicamente colpendo gli organi della democrazia del nostro Paese, i diritti civili sono solo il primo obiettivo: donne, gay lesbiche, trans, migranti, chi non si adegua alla morale del tradizionalismo cristiano. Domani toccherà anche a chi non si sente sfiorato da questo attacco: il reato di blocco stradale è solo un accenno della tempesta autoritaria in corso. Questa tempesta infettiva punta a sgretolare i pochi anticorpi ancora rimasti nel nostro Paese, sospeso in uno stato di perpetua precarietà di salute democratica.
Verona è malata da molti anni, infiltrata dal radicalismo di destra e dall’oscurantismo: per noi non è una novità, e da tanti anni cerchiamo di trovare una cura a questa a malattia cronica. Per questo la nostra città è stata scelta come sede di una rinnovata avventura dal sapore inquisitorio, che da qui allargherà la metastasi.
Per questo siamo qui a disinfettare una delle zone che ospiterà alcuni dei voti più tetri della nuova ventata xenofoba che dal Brasile di Bolsonaro, all’Italia di Salvini sta sconvolgendo ogni assetto democratico. 

Un atto dimostrativo che non ha provocato danni, solo qualche piccolo momento di tensione risolto in breve tempo. Sul posto erano presenti gli uomini della Questura di Verona con la Squadra Volanti e la Digos, oltre ai carabinieri, i quali hanno identificato i manifestanti. 

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