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Bimba colpita dal tetano: «Non vaccinata a causa del dissenso dei genitori»

«Dall’analisi dell’anagrafe vaccinale regionale, è risultato che la bambina non è mai stata sottoposta ad alcuna vaccinazione raccomandata, compresa quella contro il tetano», hanno fatto sapere gli esperti della Regione

Dall’ultimo rapporto sull’attività vaccinale nella Regione Veneto si evince che, tra tutti i soggetti di età compresa tra i 2 ed i 16 anni, quasi il 96% ha effettuato il ciclo di tre dosi di vaccino esavalente, comprendente anche quello per il tetano. Sono in crescita anche le coperture per singolo anno di nascita, con l’ultima coorte (nati nel 2016) valutata a 24 mesi con una copertura di oltre il 93% per le tre dosi di tetano. Importanti anche i risultati relativi ai dati sulle coperture a 36 e 48 mesi (nati nel 2015 e 2014) che rispetto alle coperture iniziali per il tetano hanno registrato, rispettivamente, circa 1.5 e 2.5 punti percentuali in crescita, a testimoniare il continuo lavoro delle Aziende Ulss sul territorio per promuovere la vaccinazione come elemento di prevenzione delle malattie infettive.

Lo rende noto la Direzione Prevenzione dell’Area Sanità e Sociale della Regione del Veneto, in relazione al caso di tetano verificatosi in un bambina, ricoverata presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.

«La sintomatologia –riferiscono i tecnici regionali - ha avuto inizio con difficoltà di movimento degli arti superiori e della deglutizione. Dall’analisi dell’anagrafe vaccinale regionale, è risultato che la bambina non è mai stata sottoposta ad alcuna vaccinazione raccomandata, compresa quella contro il tetano, a causa di un dissenso espresso dai genitori, nonostante i ripetuti solleciti e inviti a colloquio proposti dall’Azienda ULSS 9 Scaligera in accordo con le procedure regionali per il recupero delle persone non aderenti alle vaccinazioni».

TABELLA COPERTURE VACCINALI VENETO-2

A febbraio 2019, la Regione aveva effettuato una ricognizione sugli inadempienti all’obbligo vaccinale, dalla quale era emerso che gli inadempienti totali tra zero e tre anni erano 9.339, 7.100 dei quali senza appuntamento fissato per la vaccinazione e 2.239 con appuntamento. Gli inadempienti tra quattro e sei anni erano 9.823, dei quali 7.859 senza appuntamento e 1.964 con appuntamento. Gli inadempienti tra sette e sedici anni erano 54.650, dei quali 47.624 senza appuntamento e 7.026 con appuntamento. Il totale tra zero e sedici anni ammontava a 62.583 inadempienti senza appuntamento e 11.229 con appuntamento.

«Il tetano – precisano gli esperti della Regione - è una malattia infettiva acuta non contagiosa causata dal batterio Clostridium tetani, un batterio diffusamente presente in natura sotto forma di spore altamente resistenti al calore, all’essiccamento e ai disinfettanti. Le spore possono sopravvivere nell’ambiente esterno anche per anni e contaminano spesso la polvere e la terra. Possono penetrare nell’organismo umano attraverso ferite anche piccole dove si possono trasformare nelle forme vegetative che producono una tossina neurotossica, responsabile dei sintomi della malattia. La tossina è in grado di causare contrazioni e spasmi dolorosi e incontrollabili dei muscoli, che di solito iniziano dal capo, e progrediscono poi verso il tronco e gli arti. Un caratteristico sintomo iniziale è il cosiddetto “riso sardonico”, dovuto alla contrattura dei muscoli del viso, seguito da rigidità del collo, difficoltà di deglutizione, rigidità dei muscoli addominali. Altri sintomi includono febbre, sudorazione, tachicardia. Gli spasmi possono interessare le corde vocali e i muscoli respiratori, tanto da mettere in seria difficoltà la respirazione. Le contrazioni possono essere così violente da produrre anche fratture ossee. Il tetano ha un tasso di mortalità pari al 50%.

È importante ricordare che il tetano non si trasmette da persona a persona. Pertanto per questa malattia non vale la cosiddetta “immunità di gregge”, che si ottiene quando la maggior parte della popolazione è vaccinata. In altre parole, nel caso del tetano il vaccino fornisce solo una copertura individuale ed è quindi fondamentale che ogni persona, adulto o bambino, sia adeguatamente vaccinata per la malattia.

Per un’adeguata copertura vaccinale contro il tetano il calendario vaccinale nazionale prevede 3 dosi nel primo anno di vita (comprese nel cosiddetto vaccino esavalente), un richiamo all’età di 5-6 anni, un richiamo all’età di 14 anni e successivamente richiami ogni 10 anni per tutta la durata della vita».

Mi auguro che la piccola ricoverata in terapia intensiva a Verona guarisca al più presto e colgo l’occasione per ringraziare i medici per il loro impegno e la loro professionalità. Ma mi chiedo come può una bambina rischiare la vita per essersi sbucciata un ginocchio? Come si può contrarre il tetano a dieci anni quando l’obbligatorietà vaccinale, che prevede la non ammissione a scuola, comprende anche l’antitetanica? Qui non ci troviamo di fronte a un’ineluttabile caso della vita, ma alla responsabilità di chi nel governo ha scelto di portare avanti l’idea di “obbligo flessibile” sui vaccini.

Lo ha dichiarato la parlamentare veronese Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione alla ministra della Salute e al ministro dell’Istruzione.

Il governo gialloverde da sempre ha mostrato un volto ondivago sui vaccini se non, addirittura, in netto sostegno alle tesi no vax. Non solo i 5 Stelle, ma anche il ministro Salvini qualche mese fa aveva proposto un decreto per reinserire a scuola i bambini che non avevano adempiuto all'obbligo vaccinale. È di questo che stiamo parlando. – sottolinea la deputata Dem - Il governo ha la responsabilità della salute pubblica, ma sembra che di questo non si occupi.

Qual è la verità sullo stato dell’obbligo vaccinale? Quali controlli sono fatti nelle scuole per verificare la documentazione degli studenti? – chiede Rotta – Questa volta ci troviamo di fronte a un evento doloroso che ha colpito una singola bambina e la sua famiglia, ma cosa sarebbe successo se la malattia contratta fosse stata virale? Avrebbe messo a repentaglio l’incolumità di tutti quei bambini che, immunodepressi, rischiano la vita. Il governo non può girarsi dall'altra parte.

Anche Alessandra Moretti, consigliera regionale del Partito Democratico e neo europarlamentare, è intervenuta sulla vicenda. 

È impensabile che nel 2019 si possa ancora finire in Rianimazione ‘per colpa’ di una sbucciatura a un ginocchio. Purtroppo queste sono le conseguenze delle follie dei No vax e di una cattiva politica che per troppo tempo ha assecondato le loro teorie. L’obbligo vaccinale va fatto rispettare applicando le sanzioni, inclusa la mancata ammissione a scuola: è l’unica via per tutelare la salute dei bambini.

L’ignoranza fa danni spesso irreparabili. Grazie alla Legge Lorenzin, nonostante sia stato raggiunto un compromesso al ribasso, siamo riusciti a innalzare in maniera sensibile il livello di copertura, raggiungendo anche l’immunità di gregge del 95%. Tuttavia ci sono ancora sacche di resistenza, genitori egoisti che danneggiano i propri figli e chi, per ragioni di salute, non può vaccinarsi. Il modello veneto, quello della sospensione dell’obbligo nel 2007, si è mostrato fallimentare, perché abbiamo assistito a una rapida discesa degli indici di copertura, recuperata ma non completamente, soltanto dopo il Decreto Lorenzin. Nonostante ciò, le nostre proposte di legge e risoluzioni per rafforzare l’obbligo vaccinale sono sempre state snobbate da Zaia e dalla sua maggioranza: evidentemente i voti sono tutti buoni, compresi quelli dei No vax. 

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