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Cronaca San Zeno / Viale Cristoforo Colombo

Dai "furbetti" del reddito di cittadinanza alle 71 mila mascherine irregolari sequestrate: il bilancio della Guardia di finanza

La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata anche nelle attività a tutela dei consumatori

Mercoledì 23 giugno 2021, presso la Caserma "A. Martini", in occasione della ricorrenza della fondazione della Guardia di finanza, il Colonnello t.ST Vittorio Francavilla, Comandante Provinciale di Verona, alla presenza del Vicario del Prefetto Dott.ssa Francesca De Carlini, unica autorità presente in ragione delle note limitazioni legate all’emergenza sanitaria, ha tracciato il bilancio dell’attività svolta dalle Fiamme Gialle scaligere nel trascorso 2020. 

Nel corso del 2020 la Guardia di finanza del Comando Provinciale di Verona ha eseguito 2.945 controlli per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, nonché 511 interventi ispettivi e 557 indagini per contrastare le infiltrazioni della criminalità economica e organizzata nel tessuto economico e sociale: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese. 

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Lotta all'evasione e frodi fiscali

Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Corpo dall’inizio della pandemia per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia legale dall’illecita concorrenza dei frodatori del fisco e dei grandi evasori.  

Nel 2020 sono stati scoperti 35 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria (molti dei quali operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico) e 727 lavoratori in “nero” o irregolari. Le indagini di polizia giudiziaria svolte nello specifico comparto dai dipendenti reparti hanno portato alla denuncia di 197 soggetti, di cui 4 arrestati, per aver commesso 165 reati fiscali. Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è di 32 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria ammontano a 114 milioni di euro

Sono 6 i casi di evasione fiscale internazionale scoperti, principalmente riconducibili a stabili organizzazioni occulte, a manipolazione dei prezzi di trasferimenti, alla fittizia localizzazione all’estero della residenza fiscale di persone fisiche e giuridiche e all’illecita detenzione di capitali oltreconfine. Ammontano, invece, a 9 gli interventi eseguiti in materia di accise, anche a tutela del mercato dei carburanti. Complessivamente sono stati sequestrati 33 mila chilogrammi di prodotti energetici e accertati 30 mila chilogrammi consumati in frode. Nel medesimo settore è stata scoperta una frode fiscale che ha condotto all’arresto di 3 persone e alla proposta di sequestro di oltre 79 milioni di euro.

Nel contrasto degli illeciti doganali sono stati eseguiti 255 interventi finalizzati a ricostruire la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale, con una particolare attenzione ai dispositivi di protezione individuale e agli altri beni utilizzati per fronteggiare la pandemia. Nel settore del gioco illegale e irregolare, nel 2020, sono stati eseguiti 32 controlli riscontrando 4 violazioni, che hanno permesso di irrogare sanzioni per 20 mila euro.

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Tutela della spesa pubblica

Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni. Sono 196 gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 56 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 8 deleghe svolte con la Corte dei conti.

Le frodi scoperte dai reparti scaligeri in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 6,1 milioni di euro, mentre si attestano su circa 605 mila euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 44. Con riguardo alle risorse indebitamente richieste o conseguite in relazione ai Fondi Strutturali o a quelle gestite centralmente dalla Commissione europea (cc.dd. “spese dirette”), sono state accertate frodi per oltre 1,1 milioni di euro. Si tratta di attività che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per oltre 660 mila euro, a carico di 21 soggetti.

In materia di spesa previdenziale e assistenziale, sono stati eseguiti complessivamente 166 controlli, che hanno consentito di accertare l’indebita corresponsione e/o richiesta di prestazioni non spettanti per circa 605 mila euro. Con riguardo alla sola spesa previdenziale sono state accertate frodi per circa 295 mila di euro. Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del “reddito di cittadinanza”. Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito, anche con il contributo dell’INPS, sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di intercettare oltre 284 mila euro indebitamente percepiti/richiesti, nonché di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 27 soggetti; tra questi figurano anche 3 soggetti titolari di conti gioco sui quali, negli ultimi anni, erano state accreditate vincite per un totale di oltre 320 mila euro.

I controlli svolti in materia di prestazioni sociali agevolate e di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari hanno fatto emergere tassi di irregolarità pari, rispettivamente, al 52,3% e al 98,3%, frutto di specifiche analisi di rischio appositamente elaborate, attraverso l’incrocio di indici di anomalia, che hanno consentito di scovare i nominativi di circa 100 indebiti beneficiari. Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari a seguito di mirati controlli basati anche su analisi di rischio, è stato di oltre 12,4 milioni di euro.   Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione sono state 66. In tale ambito, riveste importanza strategica la collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, su cui delega, nel corso del 2020, i reparti hanno effettuato controlli in materia di contrattualistica pubblica e accertamenti nel settore anticorruzione e trasparenza. Nell’ambito delle attività svolte a tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti provvedimenti ablatori per un importo complessivo di circa mezzo milione di euro.

Criminalità organizzata

Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso dai reparti della provincia veronese nel 2020 si è concretizzato con proposte di sequestro all’Autorità giudiziaria competente per un valore di circa 112 milioni di euro a seguito di 14 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio il cui valore accertato si è attestato a circa 117 milioni di euro e 76 sono le persone denunciate. Con riguardo alla prevenzione, i reparti dipendenti hanno proceduto all’analisi di 849 segnalazioni di operazioni sospette, di cui 175 sottoposte a indagini più approfondite.

Sono stati poi eseguiti in ambito aeroportuale (Gruppo di Villafranca di Verona) controlli volti a verificare, pur in un periodo caratterizzato dalla drastica riduzione dei voli, il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta da parte dei soggetti in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, che hanno avuto a oggetto movimenti di capitali per circa 300 mila euro e hanno condotto all’accertamento di 13 violazioni. Nel campo dei reati fallimentari, è stato possibile accertare un totale di patrimoni risultati distratti di 4 milioni di euro.  In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 39 soggetti, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca eseguiti hanno raggiunto, complessivamente, la quota di circa 4,1 milioni di euro. Ammonta, invece, a circa 17,4 milioni di euro  il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro. 

Tali misure ablative corrispondono per la quasi totalità a sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia (per oltre 17 milioni di euro), conseguenti allo svolgimento di 4 accertamenti nei confronti di 12 soggetti connotati da cosiddetta «pericolosità economico-finanziaria», ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare. Sono stati eseguiti 430 accertamenti su richieste prefettizie, la maggior parte dei quali riferiti a verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. I relativi esiti hanno contribuito all’emissione da parte della locale Autorità di Governo di 6 «interdittive antimafia» ai sensi degli artt. 84, 89 bis e 91 del d.lgs n.159 del 2011.

L’attività a tutela del mercato dei beni e dei servizi è stata volta a contrastare la contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore. In tali ambiti, i reparti operativi hanno effettuato oltre 454 interventi e dato esecuzione a più di 61 deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro circa 109 mila prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri o riportanti indicazioni non veritiere e segnalando alla Procura della Repubblica 45 soggetti.

La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine. Nel 2020 sono stati denunciati 40 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione, constatate sanzioni amministrative in 385 casi e sottoposti a sequestro circa 71 mila mascherine e dispositivi di protezione individuale, circa 700 confezioni di igienizzanti pari a oltre 580 litri (venduti come disinfettanti).

Controllo del territorio e sicurezza pubblica

Il controllo del territorio è assicurato attraverso un dispositivo d’intervento unitario, che prevede l’integrazione tra le componenti territoriale, investigativa e speciale del Corpo. Con particolare riferimento al contrasto del traffico e spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio veronese, i controlli e le indagini svolte hanno permesso, nell’anno 2020, di sequestrare 70,5 chilogrammi di stupefacenti (13 kg di cocaina, 16,5 kg di eroina, 40 kg tra hashish e marijuana e 1 kg di altre droghe) con la denuncia di 94 soggetti (di cui 36 tratti in arresto) e la segnalazione di 122 persone all’Autorità Prefettizia.

La costante presenza del personale specializzato Anti Terrorismo Pronto Impiego – AT-P.I. (i c.d. «Baschi Verdi») sul territorio della provincia veronese, ha contribuito a garantire il concorso della Guardia di finanza al mantenimento della sicurezza e dell’ordine pubblico in occasione prevalentemente di manifestazioni, rassegne fieristiche, eventi sportivi nel periodo antecedente l’inizio della pandemia e ad assicurare il pieno rispetto delle disposizioni anti-covid nel periodo di emergenza. Inoltre, nell’ambito del servizio di pubblica utilità "117" sono state impiegate 1.535 pattuglie (tra componente territoriale e specializzati AT-P.I.) di cui 438 in orario notturno per un totale di 3.630 militari.

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