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Cronaca

Biasi indagato. Tosi: "Tempistica sospetta"

Il presidente di Cariverona nella bufera a pochi giorni dal rinnovo: "Confido nella magistratura"

Capita come un fulmine a ciel sereno l’indagine che riguarda il numero uno di Fondazione Cariverona, Paolo Biasi. Una bufera che rischia di compromettere il rinnovo del consiglio di amministrazione, fissato per venerdì prossimo, 17 settembre. A provocare un terremoto politico- giudiziario sono le vicende legate ad una società abruzzese del gruppo Biasi, la Bluterma, di cui l’ingegnere stesso era amministratore delegato, e che era stata dichiarata fallita nel maggio 2008. I magistrati di Teramo si sono focalizzati sulle operazioni connesse al fallimento e ipotizzano per Biasi il reato di bancarotta preferenziale: avrebbe utilizzato i fondi della Bluterma per favorire un’altra azienda del gruppo.

“Per ora- si legge in una nota del gruppo- la società è consapevole che Paolo Biasi, affronterà con estrema tranquillità il processo di cognizione confidando nel sereno ed equilibrato giudizio della Magistratura”. A Verona le ricadute sulla Fondazione sarebbero immediate e preoccupanti. Proprio a poche ore dalla riunione straordinaria del comitato Unicredit sugli effetti che la crescita degli azionisti libici potrebbero avere sulla governance del gruppo. Una posizione che rischia di indebolire la Fondazione. Soprattutto per l’imminente rinnovo del Cda e dei delicati progetti posti in essere con Unicredit, di cui l’istituto è primo azionista italiano, con una quota del 4,98 percento. In scadenza ci sono 25 consiglieri su 32. Di questi 18 verranno scelti col meccanismo delle terne presentate da comuni, province, vescovi e rettori, gli altri “tra personalità eminenti di chiara e indiscussa fama”, come recita lo statuto dell'ente. E nel primo gruppo la Lega si avvia a piazzare dieci suoi rappresentanti e a sancire così i mutati equilibri politici a livello locale.

La prima voce a levarsi, alla notizia è stata quella del sindaco Tosi, che ha voluto contattare personalmente Biasi: “Alla luce dei chiarimenti- spiega Tosi- forniti dal presidente della Fondazione Cariverona, sembra che l’inchiesta giudiziaria riguardi più che altro aspetti di gestione e di economia aziendale della Bluterma nel periodo in cui era controllata dalla Biasi Spa. L’indagine, immagino, visti i presupposti sembra destinata ad avere una lunga durata ma certo colpisce e desta qualche sospetto la tempistica con cui sono uscite le notizie di un’indagine in corso già da 2 anni, guarda caso pochi giorni prima della data del rinnovo dei vertici di Fondazione Cariverona”.

Un sospetto che si fa “bipartisan”: “C’è da sperare che si risolva tutto per il meglio- ammette il capogruppo del Pd in Provincia, Vincenzo D’Arienzo- e, come si dice in questi casi, ho piena fiducia alla magistratura. La cosa che mi stupisce però è la tempistica. Alla vigilia di un appuntamento importantissimo come il rinnovo del Cda, i guai giudiziari del presidente potrebbero seriamente danneggiare il sistema Verona. Anche considerando la delicata situazione con il progetto Unicredit di ‘banca unica’ e la vicenda della scalata libica”. Non si sbilancia, invece, il presidente della Provincia, Giovanni Miozzi: Mantengo un’ottima opinione e fiducia sia sulla persona dell’ingegner Biasi, sia sul suo operato. Nell’ultimo anno, grazie a lui e alla Fondazione si è fatto molto, destinando soldi ai progetti di reinserimento del lavoro, alla risistemazione delle scuole del territorio e all’aiuto delle persone disabili. Circa la tempistica sulla chiusura delle indagini è difficile fare una valutazione. Non vorrei si sforasse troppo in dietrologie”.

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