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Cronaca Porto San Pancrazio / Lungadige Galtarossa

Agsm, compatibilità di Croce. Michele Bertucco: "Aggrappato ad un cavillo"

Il presidente dell'azienda partecipata non si ritiene incompatibile perché non ha poteri gestori. Il consigliere di opposizione: "Suona quasi come un voltafaccia"

"Un cavillo bello e buono". Così il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco ha definito la giustificazione usata da Michele Croce per difendersi dall'accusa di incompatibilità mossa dal rappresentante di Casapound Roberto Bussinello.

Per Bussinello, Croce non è compatibile con la carica di presidente di Agsm perché è stato eletto consigliere comunale, carica da cui poi lui si è dimesso in poco tempo. La legge impone che nei consigli di amministrazione delle aziende partecipate non siedano uomini o donne che negli ultimi due anni siano stati eletti in consiglio comunale. Croce però si è difeso dicendo che la norma non si applica se l'incarico non ha poteri gestori diretti. E il presidente di Agsm questi poteri non ce li ha.

Con ammirevole nonchalance l'avvocato Michele Croce vorrebbe uscire dalla parte del profeta disarmato recitata per tutta la sua lunghissima e costosissima campagna elettorale per entrare nel nuovo ruolo di presidente disarmato - scrive Bertucco - Croce fino a ieri predicava la necessità dell'amministratore unico in tutti i cda, un risvolto che potrebbe suonare come un voltafaccia. È pur vero che sull'elezione dei consiglieri non c'è interpretazione univoca, ma proprio in virtù di questa incertezza, la trasparenza richiederebbe di scegliere la strada meno controversa. Ma già dall'eccezionale bottino elettorale e dal record di surroghe in consiglio comunale, abbiamo capito che la lista di Verona Pulita non è composta da volenterose massaie.

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