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Cronaca Borgo Venezia / Via Pegrassi Salesio

Si fa consegnare gioielli e soldi per benedirli e curare l'anziana dai suoi mali: la vicina sente e sventa la truffa

Madre e figlio sono stati smascherati grazie ad una donna, che dalla propria casa ha udito le richieste delle 44enne nei confronti dell'anziana vicina e ha avvisato i carabinieri, che l'hanno colta mentre usciva dall'abitazione con il bottino

L'aveva convinta a mettere i suoi monili d'oro, i contanti e persino il bancomat con il pin, in un foulard in cui avrebbe messo dei sassolini e poi richiuso per appoggiarlo sopra il frigo: in questo modo l'avrebbe guarita da tutti i suoi mali, ma in realtà era una truffa ai danni dell'anziana per appropriarsi del bottino, sventata dai carabinieri di Verona grazie alla preziosa collaborazione di una vicina di casa. 
In manette è finita F.M., 44enne nata ad Anzio, in provincia di Roma, ma residente Bagnolo di Po (RO) e pregiudicata, mentre il figlio che l'attendeva in auto, B.D.P., è stato denunciato a piede libero. 

La truffa

Il tutto si è verificato intorno alle ore 13 di giovedì 19 agosto, hanno raccontato il Colonnello Callisto e il Capitano Fabbicatore in conferenza stampa, quando la 44enne si è presentata all'abitazione di via Pegrassi, nel quartiere di Porto San Pancrazio a Verona, dove abita una signora di 73anni rimasta vedova. La truffatrice avrebbe fatto intendere all'anziana di essere stata un’incaricata dalla vicina parrocchia con il compito di dover benedire oro e denaro: così facendo avrebbe sciolto i suoi "nodi" e malesseri: convinta a voler prendere parte a questo "rituale", la 73enne ha ceduto alle richieste di F.M., consegnandole circa 350 euro in contanti, monili d'oro e d'argento per un valore approssimativo di 4 mila euro e la tessera bancomat completa di codice PIN attaccato sopra, pronta per essere utilizzata. Tutto, come detto, chiuso in una sorta di sacchetto fatto con un foulard, all'interno del quale avrebbe inserito dei piccoli sassi, e che sarebbe stato appoggiato sul frigo per "maturare" e dargli così il tempo di avere effetto. 

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La segnalazione

La truffatrice però non ha fatto i conti con un'attenta vicina di casa. La cinquantenne infatti avave incrociato F.M. al suo arrivo e l'aveva vista entrare nell'abitazione vicina alla sua. In quei minuti avrebbe udito degli strani rumori di porte e sportelli che si chiudevano e soprattutto, dal momento che le finestre delle due case situate al pian terreno erano aperte, avrebbe udito le strane richieste della donna, che voleva farsi consegnare soldi e gioielli. Ipotizzando che stesse cercando di ingannare la 73enne, la donna ha chiamato il 112 e ha spiegato la situazione all'operatore della centrale di Verona, al quale ha fornito anche una descrizione della 44enne e con cui è rimasta in contatto, permettendogli così di sapere in diretta cosa stesse succedendo e fornendo alle pattuglie in arrivo quanti più dettagli possibile.  

Ottenuto indirizzo e numero civico, i militari della Sezione Radiomobile della Compagnia di Verona si sono precipitati sul posto, cogliendo sul fatto F.M. mentre usciva dall'abitazione con il bottino e camminando verso una Volkswagen Polo con a bordo un giovane. La donna però si sarebbe accorta dell'arrivo delle forze dell'ordine e avrebbe cambiato direzione: fermata dai carabinieri, inizialmente avrebbe detto che stava facendo una passeggiata dopo essere andata a trovare un'amica che le aveveva affidato i propri gioielli, salvo poi capire di essere stata scoperta. 
Nella borsa è stato trovato il bottino, mentre poco distante c'era B.D.P. seduto al lato guida della Polo, che subito ha negato di conoscere F.M. 

L'arresto

Portati in caserma, è emerso il legame di parentela tra i due: inoltre i cellulari messi sotto sequestro hanno dimostrato i contatti fra loro, con una serie di messaggi tra l'altro volti a segnalare l'uno all'altro possibili obiettivi da colpire. 
Informata dunque l'autorità giudiziaria, la 44enne (con alle spalle diversi precedenti specifici e condanne) è stata dichiarata in stato di arresto per essere poi giudicata venerdì mattinata con rito direttissimo: convalidato il provvedimento, il giudice ha disposto l'obbligo di dimora nel Comune di Bagnolo di Po, con  obbligo di permanenza in abitazione dalle ore 20 alle ore 7. 
Per il figlio, ritenuto complice, è scattata invece la denuncia a piede libero, mentre l’auto è stata sottoposta a sequestro poiché utilizzata nella commissione del reato. Le indagini vanno avanti per verificare se altri colpi sono stati messi a segno in passato dai due, mentre il bottino è stato reso all'anziana, che non si sarebbe accorta della sua sparizione da sopra il frigorifero. 

I carabinieri di Verona in via Pegrassi-3

L'importanza delle segnalazioni

Il positivo esito dell’intervento sottolinea più che mai l’importanza della segnalazione all’Arma dei Carabinieri da parte del cittadino, soprattutto quando si verificano (o si ha il dubbio si stiano verificando) episodi di questo genere.
I militari, presenti su tutto il territorio nazionale e disponibili all’ascolto del cittadino che compone il 112, se messi a conoscenza in tempo di un fatto reato che colpisce le fasce deboli della popolazione, saranno in grado di dare pronta risposta al cittadino e concreto aiuto alle vittime.

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