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Cronaca Legnago / Via Antonio Gramsci

La "banda del tombino" costretta a fuggire a mani vuote grazie ai residenti

Un forte botto udito nella notte tra sabato e domenica, ha svegliato una donna di 40 anni che ha notato un uomo dalla carnagione scura in strada appoggiata al palo dell'illuminazione pubblica

In estate aveva colpito a Legnago la tabaccheria Porta Ferrara per ben due volte in dieci giorni, oltre all'aver svaligiato altre attività nella zona della Bassa veronese sempre nel corso degli ultimi mesi. Questa volta però, il colpo non è riuscito alla "banda del tombino", costretta a scappare a mani vuote per non dover pagare il proprio conto alla giustizia. 
Erano circa le due della notte tra sabato e domenica quando una quarantenne residente vicino allex caserma Rebora, è stata svegliata d'un tratto da un grande frastuono simile ad un boato. Temendo che si trattasse di un tentativo di furto presso l'abitazione confinante, da tempo disabitata, si è affacciata alla finestra vedendo un giovane dalla carnagione scura appoggiato ad un palo della luce: presumibilmente un complice dei banditi che avevano appena strappato via il copritombino in ghisa. La donna allora, con grande senso civico, ha allertato il proprietario dell'abitazione, che si è subito recato sul posto trovando però tutto in ordine. 
I malviventi infatti non hanno fatto ora a portare a termine il proprio piano: compreso di aver attirato l'attenzione dei vicini con il rumore del tombino (anche altri infatti lo avrebbero sentito), hanno deciso di rinunciare al colpo, che molto probabilmente aveva come oggetto d'interesse il negozio di caldaie e climatizzatori situato tra via Gramsci e via Cavalcaselle. Abbandonata quindi per strada la griglia di ghisa, i malviventi hanno deciso di tagliare la corda e i carabinieri proseguono nelle loro indagini per riuscire ad acciuffarli. 

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