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Sgominata la "banda del parcometro": furti e danni per 100 mila euro, colpi anche a Verona

I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Osimo, hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di tre cittadini rumeni che svaligiavano i parcometri: 56 i colpi commessi, alcuni anche a Verona, per un danno quantificato in 100 mila euro

Prendevano d’assalto parchimetri mettendo da parte un capitale che, non appena possibile, veniva reinvestito nel traffico di sostanze stupefacenti. Un affare che, secondo quanto riporta AnconaToday, nel 2017 ha fruttato 100mila euro per 56 colpi messi a segno nel centro e nord Italia. Non hanno fatto in tempo ad essere scarcerati e ritornare in Romania perché i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Osimo questa mattina si sono recati presso la casa circondariale di Ancona Montacuto notificando l’ordinanza di custodia cautelare in carcere ai tre cittadini rumeni ritenuti responsabili dei ben 56 colpi ai danni di parcometri in diverse città d'Italia, tra le quali anche Verona.

I tre arrestati

Si tratta di N.V., nato in Romania, classe 1983, residente in Spagna, senza fissa dimora in Italia, celibe, nullafacente, pluripregiudicato e considerato il capo-banda, nonché dei cugini O.A.C., nato e residente in Romania, classe 1993, senza fissa dimora in Italia, celibe, nullafacente, pregiudicato e di O.P.N., nato e residente in Romania, classe 1993, senza fissa dimora in Italia, celibe, nullafacente, pluripregiudicato. Tutti e tre sono accusati di associazione per delinquere finalizzata ai furti aggravati continuati in concorso ai danni di parcometri, con inoltre l’aggravante di aver commesso più reati e con grave pericolo per l’incolumità pubblica.

L'inizio delle indagini

Le indagini sono scaturite dall’arresto in flagranza operato dagli stessi carabinieri di Osimo, quando i tre criminali furono inseguiti e arrestati nella serata del 30 ottobre 2017 a Macerata, dopo aver forzato alcune colonnine del parcometro in viale Trieste e in via Morbiducci, causando danni complessivi  per circa 5 mila euro. Nella circostanza le fasi del fermo e successivo arresto non furono poi così facili, tant’è vero che ci fu l’inseguimento di una potente Audi A6 di colore verde metallizzato con targa bulgara, a bordo della quale i tre pregiudicati romeni viaggiavano a folle velocità. Il giorno seguente, gli stessi investigatori avevano dato esecuzione e notifica ai tre cittadini rumeni del Decreto di Fermo di Indiziato di Delitto emesso in data 31 ottobre dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, a firma del Sostituto Procurato Dott. Daniele Paci, titolare delle indagini, disponendone la traduzione e reclusione presso la Casa Circondariale di Ancona – Montacuto dove sono tuttora reclusi.

Le indagini sono iniziate in estate a partire dal 29 giugno 2017 in Sirolo (AN), quando i carabinieri della competente Stazione di Numana avevano verbalizzato una denuncia per "Furto aggravato" sporta da un dipendente comunale, il quale aveva notato il danneggiamento di cinque parcometri installati lungo le strade pubbliche del comune di Sirolo, dai quali era stato asportato la somma complessiva in contanti di 3.476 euro. Un simile episodio si era poi ripetuto il successivo 16 luglio 2017, quando i militari avevano accertato che con lo stesso modus operandi, i malfattori erano ritornati a Sirolo e con la medesima tecnica, ovvero utilizzando un trapano professionale ed un piede di porco, erano riusciti o a danneggiare altri cinque parcometri installati lungo le vie sirolesi, dai quali era poi stata asportata la somma complessiva in contanti di 5.600 euro.

La ricostruzione dei fatti e l'arresto

L’attività investigativa è stato quindi intrapresa dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Osimo, coordinati dal Magg. Raffaele Conforti e sotto la direzione del Luogotenente C.S. Luciano Almiento che, grazie anche ai filmati dell’efficiente videosorveglianza comunale, hanno individuato il veicolo sospetto e identificati tutti i malviventi responsabili dei furti, raccogliendo inoltre gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza. La banda dei malviventi romeni era poi ritornata nelle Marche compiendo sopralluoghi ai parcometri della Val Musone, seguiti e pedinati dal personale del Nucleo Operativo della Compagnia di Osimo. I tre rumeni erano giunti a Osimo per eseguire dei sopralluoghi anche ai parcometri locali, per poi allontanarsi verso Macerata dove aveavno consumato i furti, venendo però inseguiti e infine arrestati in flagranza dai militari operanti.

La certosina ricostruzione dei fatti attraverso i controlli effettuati e l’analisi di ulteriori elementi acquisiti nel corso di tutta l’attività investigativa, ha permesso infine di attribuire al sodalizio criminale la responsabilità totale di ben 56 colpi - in ogni colpo depredavano dai due ai quattro parcometri - commessi in gran parte nel centro-nord Italia e precisamente nei comuni delle province di Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Pesaro, Rimini, Livorno, Forlì-Cesena, Teramo, Brescia, Genova, Verona, Firenze, Lucca, Ravenna arrecando un danno complessivo di circa 100.000,00 euro. Come si desume dacilmente dall'alto numero province in cui il sodalizio ha posto in essere la sua azione delittuosa, si trattava di un gruppo criminale itinerante che non aveva alcun problema a spostarsi in lungo e in largo nella parte centro settentrionale del territorio nazionale e che, durante le trasferte, soggiornava in affittacamere posti nelle periferie cittadine al fine di non essere oggetto di controllo.

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