Baby gang, anche Tribunale del Riesame è convinto: «Arrestati restino in carcere»
Respinta la richiesta di una misura meno afflittiva avanzata dagli avvocati di due ragazzi. Per i magistrati veneziani, la cella rimane l'unico luogo in cui poter contenere e controllare gli indagati
In carcere stavano ed in carcere continueranno a stare. Anche il Tribunale del Riesame di Venezia ha respinto le richieste degli avvocati di alcuni membri della baby gang arrestati il 26 luglio scorso a Verona. I legali di due ragazzi avevano chiesto una misura cautelare diversa dalla prigione e per un altro giovano era stato chiesto l'affidamento ad una comunità. Per i giudici, però, al momento non ci può essere una soluzione alternativa al carcere. Soluzione che è stata applicata fin dal giorno dell'arresto per 12 dei 16 indagati. Gli altri quattro, minorenni, erano stati condotti in una comunità. Da subito, gli avvocati difensori avevano chiesto che i loro assistiti potessero passare dal carcere agli arresti domiciliari. Ma, prima il gip del Tribunale di Verona ed ora anche i magistrati del Riesame hanno confermato la detenzione in cella.
La motivazione della sentenza del Riesame è stata riportata da Laura Tedesco sul Corriere di Verona. I giudici sarebbero stati disposti a concedere una misura meno afflittiva del carcere se gli indagati avessero dimostrato di voler consapevolmente cambiare vita e di volersi staccare dal contesto criminale. Ma di questi cambiamenti non sarebbe stata data ancora nessuna prova e quindi il carcere sarebbe l'unico luogo in grado di controllare e contenere efficacemente gli arrestati. Controllo che purtroppo non sarebbe stato altrettanto efficace nel contesto famigliare.