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Cronaca Centro storico / Via dello Zappatore

Baby gang arrestata a Verona, giudici non si fidano delle famiglie: negati i domiciliari

I gip del tribunale scaligero e del tribunale dei minori non hanno notato capacità di auto-controllo negli indagati né la necessaria funzione di vigilanza da parte dei nuclei familiari

Gli arresti domiciliari sono stati negati a tutti i 16 giovani fermati nove giorni fa dalla polizia di Verona nel blitz in cui è stata bloccata una baby gang accusata di vari reati tra cui rapina, danneggiamento e lesioni aggravate. I sei maggiorenni resteranno in carcere, come anche sei minorenni. Mentre altri quattro minori sono stati affidati a delle comunità. E sono simili le ragioni con cui i giudici del Tribunale di Verona e del Tribunale dei Minori hanno motivato le loro sentenze: gli arrestati avrebbero manifestato sprezzo per le forze dell'ordine e non ci sarebbe stata vigilanza da parte delle famiglie.

Ieri, 3 agosto, sono state respinte le richieste avanzate dagli avvocati dei sei indagati maggiorenni. Essendo i loro assistiti giovani e incensurati, i legali avevano chiesto di farli uscire dal carcere e di tenerli agli arresti domiciliari. Per il giudice per le indagini preliminari, però, i ragazzi devono restare a Montorio ed il perché è stato riportato da Laura Tedesco sul Corriere di Verona. Secondo il magistrato, in questo momento non si può fare affidamento né sulle capacità di auto-controllo degli arrestati né sulla vigilanza delle famiglie. Ai domiciliari, i ragazzi avrebbero potuto non rispettare gli obblighi imposti e compiere nuove azioni criminali.
E le stesse carenze da parte delle famiglie erano state sottolineate dal gip del Tribunale dei Minori nei giorni scorsi. Gip che ieri ha concluso gli interrogatori dei minorenni arrestati, riaffidando alle comunità gli ultimi due ragazzini ascoltati.

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