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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Borgo Roma / PIAZZALE LUDOVICO ANTONIO SCURO

Azienda ospedaliera: i deputati del Pd chiedono trasparenza sul contenuto delle delibere

Alessia Rotta e Diego Zardini hanno presentato una interrogazione parlamentare in cui chiedono al Ministro competente di esprimersi sul caso dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, colpevole di non pubblicare il contenuto delle delibere e delle determinazioni dirigenziali

CGIL LA RISPOSTA DELL'AZIENDA OSPEDALIERA I neo-deputati veronesi Pd Alessia Rotta e Diego Zardini hanno presentato una interrogazione parlamentare in cui chiedono al Ministro competente di esprimersi sul caso dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona che deliberatamente sceglie di non pubblicare sul proprio sito internet il contenuto delle delibere e delle determinazioni dirigenziali limitandosi a riportarne soltanto l'oggetto.

Il caso era stato sollevato qualche settimana fa (il 24 febbraio) dalla responsabile della Funzione Pubblica della Cgil di Verona Sonia Todesco che con una lettera indirizzata al Direttore dell'Azienda Ospedaliera Sandro Caffi chiedeva di motivare tale comportamento che appare in contraddizione con i principi di trasparenza che devono governare l'operato della pubblica amministrazione, tanto più che l'Albo On Line ha ormai definitivamente sostituito ai fini di pubblicità legale l'albo pretorio cartaceo (art 32 Legge69/2009).

Nella sua risposta, Caffi, dopo essersi lamentato del “tono” della lettera della Cgil,definito come “inaccettabile”, e dopo aver bollato il sindacato come soggetto “non titolato” a chiedere tali chiarimenti, ribadisce la bontà della scelta dell'Azienda in quanto, a suo dire, la legge che regola la pubblicità degli atti (in particolare l'art.32 della Legge 69/2009) non avrebbe nulla a che fare con la trasparenza.

Risposta che non non convince né il sindacato né il deputati Pd i quali ora chiedono al Ministro “se non ritenga opportuno e urgente assumere ogni iniziativa di competenza, anche di carattere normativo finalizzata a chiarire la disciplina applicabile alle fattispecie”. Secondo Rotta e Zardini “L’errore del direttore generale consiste nell’impegno affannoso di esprimere giustificazioni giuridiche da anteporre alla cultura della trasparenza che si sta affermando sempre di più nel nostro paese e di privilegiare strumentalmente la privacy”.

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