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Cronaca Belfiore

Imprenditore di Belfiore arrestato per una frode da migliaia di euro

L'uomo, secondo la guardia di finanza che stamattina l'ha meso ai domiciliari, avrebbe occultato il patrimonio di una società agricola fallita nel 2009. Con alcuni stratagemmi non avrebbe quindi pagato i creditori

Bancarotta e frode. Queste le accuse che hanno portato all'arresto di un imprenditore di Belfiore da parte degli uomini della guardia di finanza di Verona. Il provvedimento è stato diramato stamattina, e l'uomo si trova agli arresti domiciliari. In base all'accusa, l'imprenditore veronese, attraverso una serie di manovre contabili illecite, avrebbe occultato il patrimonio di una società agricola, della quale era amministratore di fatto, in condizioni di dissesto finanziario e in liquidazione volontaria già dal 2009.

Tra il 2009 ed il 2011, infatti, l'imprenditore sarebbe riuscito a sottrarre al patrimonio aziendale sette macchinari agricoli, nonché ulteriori valori patrimoniali della società fallita per quasi 150mila euro. L'arrestato, a seguito della sentenza di fallimento emessa dal Tribunale di Verona nel dicembre 2011, aveva messo in piedi una serie di strategie finalizzate ad ostacolare le attività del curatore fallimentare a tutela dei creditori nascondendo e, in alcuni casi distruggendo, le scritture contabili della società nonché molteplici beni mobili, prevalentemente automezzi commerciali ed agricoli, di proprietà dell'impresa fallita.

Tramite un "astuto raggiro" l’imprenditore non aveva esitato ad affittare a “terzi” (una società riconducibile alla cognata) un capannone industriale e gli annessi terreni dove si svolgeva l’attività aziendale. L'intenzione era sempre quella: continuare di fatto a disporne, nonostante fossero già in atto le azioni per garantire i creditori della società da parte del curatore. A seguito di una serie di denunce presentate dal funzionario incaricato dal giudice, nonché da un socio di minoranza della società agricola fallita, la guardia di finanza di Verona ha scovato, nel corso di una serie di perquisizioni in Belfiore e Castelbaldo, nella Bassa Padovana, i beni mobili occultati: tra questi, due muletti e cinque macchinari di vario tipo utilizzati per l’impiego specifico nel settore agricolo. L’imprenditore, ora agli arresti domiciliari, oltre che di bancarotta semplice, è accusato anche di bancarotta fraudolenta: infatti, nonostante la società fosse in crisi finanziaria già dal 2007, non aveva mai provveduto a richiederne il fallimento.

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