Ulss 22, dopo lo stop alle mammografie tumori in aumento nelle donne

Gli allarmi e i timori lanciati dai medici di base e internisti a gennaio scorso hanno purtroppo trovato alcune conferme inquietanti nel rapporto regionale riferito all'anno 2013, circa un'escalation di tumori alla mammella riscontrati nelle pazienti dell'Ulss 22 di Bussolengo.

Tra il 2011 e il giugno 2012, così come riferito dal quotidiano L'Arena, vi fu un'interruzione del servizio di screening lunga 18 mesi. Il rapporto regionale del 2012 riportava il dato di individuazione dei tumori pari all'8,8 per mille nelle donne che avevano effettuato un controllo mammografico, a fronte della media regionale veneta ben più bassa pari a circa il 5 per mille. Il dato per l'anno successivo appena pubblicato è addirittura peggiore, così come si temeva, attestando una percentuale pari all'11,3 per mille rispetto al 5,6 regionale.

Il fatto allarmante è che tale discrepanza potrebbe derivare proprio dal ritardo, oltre i due normali anni, con cui le donne si sono sottoposte ai controlli, un ritardo dovuto anche al mancato invio di lettere a casa da parte dell'Ulss 22 che invitassero a sottoporsi all'esame mammografico durante il periodo di interruzione del servizio. Una diagnosi precoce in molti casi può essere decisiva e un'interruzione dell'attività di screening di un anno e mezzo può legittimamente essere considerato un importante fattore peggiorativo. Un altro dato poco rassicurante è il fatto che siano ancora troppo poche le donne che scelgano di sottoporsi alla mammografia, attualmente a Bussolengo circa solo il 48%. Motivo per il quale tutt'oggi i medici di famiglia rinnovano con costanza il loro invito a non esitare e sottoporsi allo screening preventivo.