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Cronaca Lungadige Antonio Galtarossa

Verona. È scontro tra Atv e dipendenti per la novità del conducente-bigliettaio

Dopo l'esito negativo del referendum interno, l'azienda avvia comunque la sperimentazione su base volontaria e scoppia la protesta di alcuni sindacati. E Bettarello replica: "Credo sia un problema di rappresentatività"

L’idea era nata con l’obiettivo di contrastare il fenomeno dei viaggiatori senza biglietto. L’accordo era stato raggiunto tra rappresentanti sindacali e azienda in data 27 febbraio, ma il successivo referendum interno ad Atv non aveva riscosso il benestare dei lavoratori. Dei 442 dipendenti votanti infatti, ben 249 si erano schierati contro l’iniziativa. Preso atto di ciò, l’azienda aveva però deciso di non abbandonare il progetto e chiedendo ai singoli dipendenti la disponibilità a effettuare volontariamente il servizio: una mossa che ha scatenato le proteste dei sindacati. Ieri alcuni autisti hanno manifestato davanti alla sede dell'Azienda in lungadige Galtarossa, assieme ai loro rappresentanti sindacali. “Noi siamo favorevoli alle misure di contrasto dell'evasione tariffaria, ma l'unico sistema per arginare questo fenomeno è aumentare i controlli”, spiegano Mario Lumastro della Filt Cgil e Alfio Pennisi della Ugl Tpl. E dopo gli episodi di violenza verificatisi nelle scorse settimane, come nel caso del conducente preso a cinghiate in Borgo Venezia o del sasso lanciato contro un bus in via San Marco, pare che “affidare questo compito agli autisti metterebbe a repentaglio la loro sicurezza”. Mauro Formenti, della Uil Trasporti, sostiene tiene a sottolineare che “i lavoratori non sono contrari a priori all’iniziativa, ma hanno sollevato la questione della sicurezza. È grave che l'azienda abbia proceduto comunque, su base volontaria e se non troveremo un accordo, avvieremo anche noi una mobilitazione”. Pronta la risposta del presidente di Atv Massimo Bettarello, come riportato da L’Arena: “Stupisce che alcune sigle che hanno firmato l'accordo ora stiano manifestando contro: credo che si sia di fronte a un problema di rappresentatività. L'accordo è venuto meno perché il referendum l'ha bocciato: il servizio dunque non verrà introdotto, ma abbiamo chiesto se ci fossero volontari disponibili a fare questa sperimentazione in alcune linee e alcuni hanno già dato la propria disponibilità”.

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