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Dopo l'aereo precipitato in Sinai, il turismo non si ferma ma aumenta l'insicurezza

Il volo russo con a bordo circa duecento passeggeri che è precipitato sabato scorso in virtù probabilmente di un ordigno nascosto nella stiva, è purtroppo solo l'ennesimo episodio che a causa della minaccia terroristica sta minando la sicurezza di molte aree turistiche

L'aereo russo precipitato in Sinai sabato scorso con a bordo circa duecento passeggeri, è purtroppo soltanto l'ultimo di una serie di episodi che stanno mettendo a dura prova le mete turistiche dell'area nordafricana. La pista del "terrorismo" di matrice islamica si va facendo in queste ore sempre più concreta, inevitabile dunque ripensare anche ai recenti altri episodi drammatici avvenuti in Egitto e in Tunisia.

In linea di massima a risentirne sono le prenotazioni di voli in partenza da mezza Europa verso quelle mete che fino a poco tempo fa erano solite accogliere montagne di turisti, i quali ora non sono però più molto conviti di essere al sicuro in località come Sharm El Sheik, Luxor, o la stessa Tunisi. Sia Lufthansa che Easyjet hanno poi addirittura reso nota la cancellazione di tutti i voli diretti e provenienti da Sharm El Sheik. Insomma, il dato indiscutibile è che ad oggi il fenomeno del "terrorismo" internazionale sta sensibilmente riducendo la sensazione di sicurezza percepita in diverse aree del Mondo che un tempo erano considerate sicure.

Dall'areoporto di Catullo a Verona tuttavia, così come riferisce l'Arena, paiono arrivare notizie meno allarmistiche in merito: "Tutto regolare anche per i voli di ritorno dall'Egitto". Ma è chiaro che il vento sta cambiando anche qui e non a caso le dichiarazioni di Luca Baltimora presidente di Astoi Confindustria Viaggi riportate dall'Arena sono molto prudenti: "Il Mar Rosso già ha pagato, in termini turistici, per quanto accaduto in Tunisia; purtroppo l'ultima tragedia influirà sulle prenotazioni di fine anno. Al momento, più che disdette stiamo registrando diverse richieste di informazioni da parte dei viaggiatori". Verso Marsa Alam e Sharm da Verona continuano a partire sei aerei a settimana, ora però bisognerà capire se per il futuro la paura avrà la meglio o meno sull'indiscutibile vantaggiosità, dal punto di vista dei costi, di queste mete da alcuni considerate a rischio.

Dall'Agenzia di viaggi Giramondo, Mara Armellini intervistata dall'Arena fa sapere: "Le ripercussioni sul numero dei passeggeri si vedranno nel medio e lungo periodo. Ma è innegabile che, negli ultimi mesi, la serie ravvicinata di attentati ha reso sempre più deboli le mete nordafricane, perché percepite come insicure. E, se la richiesta cala sotto una certa soglia, i voli charter vengono soppressi. Per quanto riguarda la Tunisia, il turismo non si è più ripreso da dopo l’attentato al Museo del Bardo: i charter sono stati tolti e gli operatori turistici si sono ritirati dal Paese. È una meta che non si “vende” più da allora. L’Egitto aveva assorbito un po’ di quel flusso turistico: verso il Mar Rosso possiamo contare su voli da Milano, Bergamo, e non da ultimo da Verona. Con sole tre o quattro ore di viaggio ci si ritrova al caldo, su un mare fantastico, in luoghi di villeggiatura con un ottimo rapporto qualità-prezzo, tanto che quindici giorni a servizio completo costano come una settimana a mezza pensione in Italia. Perciò resta una meta richiesta".

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