Attacco a Casa Pound, esplode bomba carta
Danni a infissi e alla vetrata di via Poloni. Secondo episodio dal gennaio 2009
Continua Ruffo: “Sono probabilmente penetrati da via Marconi, dove le nostre tre telecamere di videosorveglianza non hanno potuto raggiungerli. L’intento è ancora una volta intimidire il nostro gruppo e disseminare paura nel quartiere e in tutto il vicinato con strumenti che ricordano tristemente un’epoca della nostra storia recente da dimenticare. Quella stessa ‘strategia della tensione’ che da alcuni anni riaffiora tra le vie della città e che ha colpito Casa Pound già l’anno scorso con analoghe modalità. Tale intento, però, non ha mai prodotto gli effetti sperati: infatti le prime persone accorse e che hanno manifestato piena solidarietà sull’accaduto sono stati proprio i vicini”.
Nel gennaio 2009 un’altra bomba carta venne fatta esplodere nei pressi della sede di via Poloni, allora deserta, con una stima di danni che si aggirava attorno ai tremila euro. “Una cifra che probabilmente dovremo versare anche questa volta, coprendo ora anche i danni all’automobile parcheggiata fuori. Fondamentalmente questi gruppi di sinistra si devono dare una calmata. Questo attacco non può essere tollerato a lungo ma non siamo i ‘Guerrieri della notte’. Non raccoglieremo alcuna provocazione che ci porti allo scontro fisico. Però non possimao mancare di rilevare come questo ennesimo deplorevole gesto sia molto grave per la presenza di persone all’interno del locale”. Provocazioni di cui nulla sanno alcuni esponenti dei gruppi dell’associazionismo di sinistra, che per parola di Luca Coeli, di Metropolis Cafè, “lasciano del tutto indifferenti. Non ne sappiamo niente”.