Associazione Ristoratori Veneto: «Nostro Natale non è salvo, super green pass genera già disdette di pranzi e cenoni»
«Con il super green pass ci viene tolta anche una percentuale di clientela che stava scendendo al compromesso del tampone», spiega Alessia Brescia
«Come associazione abbiamo il compito di guardare anche oltre le analisi più “comode”. Parlare di normalità quando la capienza è ancora limitata al 50% e i costi di gestione aumentano per il caro-bollette significherebbe dare una fotografia parziale della realtà e dimenticare cosa significhi lavorare per davvero. È in questo tipo di cornice che adesso, col super green pass in arrivo, molti nostri soci iniziano a registrare disdette di cene e pranzi tra la seconda settimana di dicembre e i giorni prenatalizi». È quanto si legge in una nota dell’associazione R
Sarebbero infatti «troppi i problemi che continuano a sommarsi ostacolando il lavoro normale», spiega l'associazione in una nota: «Siamo dentro la stagione in cui lo "sfogo" del plateatico esterno viene meno, quindi oltre alla capienza si dimezzano le capacità di fatturato». Ma a fronte di tutto ciò «i costi aumentano» e, a tal riguardo, l'associazione cita «una recente indagine nazionale di Confesercenti», secondo la quale «un ristorante con un consumo medio di circa 70mila Kwh avrà un appesantimento di circa 4.100 euro in più l’anno soltanto per la bolletta elettrica». Inoltre, l'associazione evidenzia come il cosiddetto «effetto-freezer regi
«Con il super green pass ci viene tolta anche una percentuale di clientela che stava scendendo al compromesso del tampone - spiega Alessia Brescia - e stiamo iniziando a registrare anche l’effetto delle grandi cene sotto le feste cancellate per solidarietà verso le due persone su dieci non vaccinate che non potrebbero parteciparvi». Il risultato, secondo l'associazione R