Assenteisti in Lessinia, la Comunità montana li fa restare al lavoro

Nessuna azione disciplinare, per ora, ai danni dei propri dipendenti. Questa la decisione che i vertici della Comunità montana della Lessinia hanno preso circa lo scandalo degli assenteisti dell'ente di Bosco Chiesanuova. I sette dipendenti beccati dai carabinieri dopo mesi di indagini e verifiche non saranno sospesi dal lavoro. Così è emerso dalla riunione della Giunta, lunedì pomeriggio. Dall'incontro è nata però la necessità di affidare il caso ad un avvocato per affrontare un eventuale processo civile e chiedere il risarcimento dei danni. I reati ipotizzati per i sette lavoratori sarebbe quella di truffa ai danni dello Stato. Infatti, secondo l'accusa, continuavano a percepire regolare retribuzione nonostante non fossero presenti in ufficio, al lavoro. Quando uscivano, anche per le più disparate necessità come andare a prendere figli e nipoti a scuola, andare a far la spesa o recarsi al bar, non timbravano mai il cartellino in uscita. Continuando così a risultare presenti.

ASSENTEISTI IN LESSINIA: "TIMBRAVANO IL CARTELLINO E ANDAVANO AL BAR"

Come riporta il Corriere Veneto, non tutti i politici veronesi hanno condannato senza appello i dipendenti della Comunità. La consigliera provinciale del Pd, Silvia Allegri ha deciso di esprimere solidarietà ai denunciati tramite un post su Facebook: "Ribadisco fin da adesso la mia solidarietà ai dipendenti - avrebbe precisato -. Partendo dal presupposto che è giusto perseguire certi comportamenti, credo che sia necessario fare delle distinzioni evitando accanimenti, dettati dai troppi scandali legati ai dipendenti pubblici a cui abbiamo assistito in passato. Molto spesso i mezzi di informazione e i passaparola conditi di malizia fanno diventare le persone dei "mostri" anche quando non lo sono affatto. Sarà mia premura cercare di capire al meglio questa vicenda così spiacevole".

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