Questa volta la fortuna non è “girata” e la loro avidità li ha incastrati. In due, Ettorch Naim, 29enne tunisino, e Emmanuel Nais Matoko, 23 anni di origine romena, sono finiti in manette con l’accusa di furto e danneggiamento, dopo che, nella serata di venerdì scorso, la loro ennesima “operazione” ai bancomat di Verona è stata fermata dalle forze dell'ordine. È stato un carabiniere, appena smontato dal servizio di pattuglia del quartiere, ad accorgersi che qualcosa non andava allo sportello della banca Antonveneta di corso Porta Nuova. Non riusciva a prelevare con la sua carta di credito nonostante la ricevuta confermasse l’avvenuta operazione. Con una torcia è riuscito a notare la manomissione del bancomat e da un semplice sospetto è partita l’indagine che da lì a poco, circa un’ora, ha portato all’arresto della coppia di furfanti. Il militare ha subito chiamato alcuni colleghi in borghese, che si sono appostati e hanno fermato i due mentre andavano a prelevare il bottino del colpo.

Dopo gli accertamenti alla banca, è stato scoperto il metodo per rubare il contante direttamente dallo sportello. Bastava una placca di alluminio attaccata alla bocchetta dove fuoriusciva il contante, un po’ di nastro biadesivo per trattenere le banconote del prelievo e un cacciavite per staccare tutto e intascare il bottino. Tutto avveniva volta per volta. Aspettavano di veder prelevare il malcapitato di turno, poi si avvicinavano e sparivano per qualche minuto. Dopo l’arresto i due sono stati condotti in caserma e interrogati, poi per il tunisino, a causa dei suoi precedenti per spaccio, si sono aperte le porte del carcere di Montorio, per scontare una condanna di 1 anno. Per il 23enne romeno, la condanna è stata fissata a sei mesi, con pena sospesa.