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Cronaca Centro storico / Via Roma

Festival lirico estivo gestito da Veronafiere. La proposta fa discutere

La politica s'interroga sull'idea lanciata da Arena Lirica Spa. PD: "L'ingresso dei privati è da valutare". Bertucco: "Ma il lavoro non venga precarizzato"

Finora, non è stata una strada intrapresa con decisione. Ma non è stata neanche scartata. È una possibilità che fa parte del ventaglio delle scelte da intraprendere per il futuro di Fondazione Arena. È la privatizzazione del festival lirico estivo, attraverso Arena Lirica Spa, il nuovo soggetto proposto dall'imprenditore Manni e dagli avvocati Lambertini e Maccagnini. Per rilanciare questo progetto (che non andrebbe a sostituire ma solo ad affiancare la Fondazione Arena ad oggi commissariata e con il corpo di ballo in fase di licenziamento) si è pensato di attirare fondi pubblici e soprattutto privati attraverso il coinvolgimento attivo dal punto di vista gestionale di Veronafiere, che renderebbe il progetto più interessante per eventuali sponsorizzazioni.

Una proposta su cui si discute a livello politico. "Apprezziamo ogni qualificato intervento metta al centro il futuro di Fondazione Arena e valorizzi l'istituzione simbolo della nostra città - è la posizione di Orietta Salemi, segretario comunale PD Verona e il capogruppo PD Luigi Ugoli - Riteniamo pertanto utile conoscere la fattibilità di un nuovo soggetto giuridico specie in una fase in cui il percorso avviato dalla Bray non si è ancora concluso e prevede interventi in coordinamento col Ministero. L'apporto di capitale privato è in linea con lo spirito di revisione e rilancio di tutto il settore lirico-sinfonico avviato dal Ministero. Il Pd non giudica a priori, ma è necessario visionare il progetto e valutarne le opportunità anche alla luce del piano industriale ipotizzato. Crediamo che la soluzione ottimale alla crisi della lirica veronese sia quella che porta al risanamento di Fondazione Arena e al rilancio della sua funzione di motore di sviluppo di arti musicali e teatrali 365 giorni anno. Tra gli aspetti da approfondire ci sono quelli della forza lavoro occupata dalla Fondazione Arena e del rapporto con le altre istituzioni culturali cittadine. Per questo riteniamo proficuo un confronto diretto e chiarificatore con i proponenti e i soggetti interessati".

"Ammorbidita rispetto ai toni più ruvidi usati in passato, la proposta di Lirica Spa converge su alcuni punti essenziali, peraltro noti da tempo: il problema della Fondazione Arena è il cartellone sempre uguale a se stesso, la mancata valorizzazione del marchio, l’incapacità di parlare ai giovani, gli errori di marketing e via elencando - è la posizione di Michele Bertucco di Verona Piazza Pulita - Ma vogliamo domandarci dov’erano e cosa facevano coloro che in questi anni di crisi avrebbero dovuto provvedere a tutti questi aspetti? Deve intervenire la Fiera per valorizzare il marchio? Ma soprattutto: perché i problemi di gestione e di strategia dovrebbero essere affrontati con la precarizzazione del lavoro? Questo, infatti, è il punto qualificante della proposta, che parla di cooperative per i lavoratori dei laboratori e di contratti pluriennali per gli artisti. In una parola: lo smantellamento del teatro stabile veronese. Noi non pensiamo possa essere la soluzione alla crisi della Fondazione Arena per il semplice motivo che la Fondazione Arena non è solo stagione estiva, è molto di più e molto d’altro. Non siamo contro l’intervento dei privati nella gestione della cosa pubblica ma questo intervento deve condividere un orizzonte che è quello di fare di fare cultura e indotto".

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