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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Autonomia, anche il consiglio regionale ha detto sì. "Non si torna più indietro"

Dopo quello dei cittadini, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha ora anche il mandato del consiglio regionale che ha approvato la legge che sarà la base per la trattativa tra Stato e Regione

Ieri, 15 novembre, il consiglio regionale del Veneto ha approvato con 40 voti favorevoli il progetto di legge statale che rappresenterà la base per la trattativa con cui la Regione si presenterà a Roma per ottenere le "maggiori forme di autonomia", come recitava il testo del quesito referendario a cui i veneti hanno votato Sì.

Un'approvazione, quella in consiglio regionale che quindi è stata sostenuta anche dai voti dei consiglieri di minoranza. Il M5S, infatti, non sostiene l'esecutivo di Zaia ma è stato dalla sua parte in questa battaglia per l'autonomia.

Noi abbiamo fatto la nostra parte con senso del dovere e in modo chiaro - ha dichiarato il capogruppo 5 Stelle Jacopo Berti - Ora la palla passa a Roma e alla delegazione veneta che andrà a trattare con lo Stato. I nostri parlamentari hanno confermato di essere disponibili fin da subito a fare la propria parte nelle aule del Parlamento perché la volontà dei cittadini si trasformi subito in una realtà. Lo dobbiamo ai veneti.

Anche il Centro Destra Veneto di Casali, Bassi e Barbisan ha dato pieno appoggio al progetto di legge.

Gli oltre due milioni di veneti che si sono recati alle urne per scrivere la storia della nostra regione hanno grandi aspettative - hanno detto i tre consiglieri - Ci auguriamo che il governo Gentiloni rispetti questo momento di massima democrazia verso i cittadini e noi vigileremo affinché Roma non si prenda gioco della volontà dei veneti attuando un antidemocratico ostruzionismo. Auspichiamo che ci sia una corretta applicazione della Costituzione, fonte giuridica primaria dell'ordinamento italiano.

Solo parziale la condivisione della consigliera regionale PD Orietta Salemi.

L'autonomia non si deve trasformare in un pericoloso strumento di isolamento per il Veneto - ha spiegato Salemi - Sono fortemente contraria all'inserimento di un sistema di valutazione regionale degli atenei universitari. Perché il sistema di valutazione è materia delicatissima: gli stessi rettori delle università del Veneto ne hanno rilevato le criticità, prendendo le distanze da questa scelta della Regione. Vorremmo avere la garanzia che maggior autonomia non significhi cedere al localismo.

E dopo quello dei cittadini, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha ora anche il mandato del consiglio regionale. E una delle parole d'ordine sarà trasparenza. Zaia, infatti, ha annunciato di voler pubblicare tutti i documenti della trattativa in un apposito spazio nel sito web della Regione.

Dovremo fare in modo di portare a casa competenze e risorse vere, perché l'autonomia senza soldi non serve a niente - ha detto Zaia - Non andiamo a Roma col coltello fra i denti o soltanto, come dice qualcuno, per farci dire no. Ma se la controproposta del governo non sarà dignitosa e rispettosa dei veneti, siamo pronti anche a dire di no. Credo che il presidente Gentiloni e il sottosegretario Bressa abbiano una grande opportunità di passare alla storia rendendo possibile una intesa. Ma una intesa fatta su misura del Veneto. Siamo coscienti che non sarà facile, ma ci crediamo. Una cosa è certa, non si torna più indietro.

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