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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Decreto "aperture", cosa si sa della nuova zona gialla dal 26 aprile e i dati in Veneto

A pranzo e a cena al ristorante ma solo seduti all'aperto, il "passaporto" per spostarsi tra Regioni con colori diversi, il "calcetto", i cinema senza tampone obbligatorio, la ripresa delle attività di piscine, palestre, fiere e parchi tematici, la scuola in presenza: le misure e le date

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ed il ministro della Salute Roberto Speranza nella giornata di venerdì 16 aprile hanno tenuto una conferenza stampa annunciando diverse importanti novità nella gestione politica della pandemia da Covid-19 in Italia. La prima ed essenziale notizia è che il Consiglio dei ministri tornerà sui suoi passi circa l'applicazione fino al 30 aprile delle regole arancioni anche nelle Regioni con dati epidemiologici da zona gialla. Questo dovrà avvenire, evidentemente, con una deliberazione che dovrà concretarsi con ogni probabilità in un nuovo decreto-legge oppure un altro Dpcm che vada a sostituire quello del 2 marzo 2021.

Dal 26 aprile tornano le Regioni zona gialla: riaprono ristoranti anche la sera, ma all'aperto

Quale che sia lo strumento normativo che il governo adotterà, suo elemento cardine sarà senza dubbio, stando agli annunci ufficiali di ieri, il fatto che dal 26 aprile le Regioni potranno tornare ad essere de iure e de facto zona gialla. Detto in breve, chi con il monitoraggio di venerdì prossimo 23 aprile avrà dei dati da zona gialla, a partire da lunedì 26 aprile si ritroverà a tutti gli effetti a poter vivere seguendo le disposizioni dell'area gialla. Il Veneto, da questo punto di vista, ha buone ragioni per sperare concretamente nel cambio di colore: oggi l'indice Rt è calato a 0,86 (era 0,96 la scorsa settimana), l'incidenza settimanale di positività è scesa a 134 casi ogni 100 mila abitanti (era 160 la scorsa settimana) e, infine, la valutazione complessiva di rischio è di livello "basso". Tutti questi parametri presentano ad oggi per la nostra Regione un quadro compatibile con la zona gialla, si spera sia così anche il 23 aprile all'esito del monitoraggio.

Quella che partirà dal 26 aprile per le Regioni coinvolte sarà comunque una zona gialla differente rispetto a quella sin qui conosciuta. Non si possono avere i dettagli sino a quando il nuovo decreto del governo sarà pubblicato, ma vi sono diversi elementi di novità che già sono stati formalmente annunciati da Draghi e Speranza, oltre che riportati in una nota ufficiale di Palazzo Chigi. Una prima considerazione da fare è che tale nuova zona gialla sia già stata, forse con eccessiva fretta, giornalisticamente ribattezzata come "rafforzata". Tuttavia, ciò è vero per alcuni aspetti, ma per altri, a ben vedere, è una zona gialla "rilassata". Cerchiamo di capire meglio analizzando le cose per punti specifici.

Gli spostamenti

Nella nota ufficiale del governo si legge esattamente che le nuove misure «saranno contenute in un prossimo provvedimento, da approvare in Consiglio dei ministri, che definirà nel dettaglio anche le nuove regole per gli spostamenti sul territorio nazionale. Come spiegato dal presidente Draghi, sarà di nuovo possibile spostarsi liberamente fra Regioni in zona gialla». Il primo dato da rilevare, dunque, è che dal 26 aprile cadrà il divieto generale di spostamento tra Regioni diverse a prescindere dal loro "colore", pertanto tra due Regioni diverse che siano in zona gialla, ci si potrà spostare anche senza avere un particolare motivo per farlo, pertanto toreranno possibili gli spostamenti con finalità turistiche o per andare a trovare amici e parenti. Non è stato specificato, ma dovrebbe restare il coprifuoco per come lo si conosce, cioè tra le 22 e le 5, quindi gli spostamenti dovranno comunque avvenire nel rispetto di tale norma. Per spostarsi tra due Regioni zona gialla, sarà naturalmente consentito transitare anche attraverso altre Regioni che siano invece di colore diverso, quindi arancione, rosso o bianca.

In entrata e in uscita da Regioni arancioni o rosse resterà invece il divieto di spostamento salvo motivi di lavoro, necessità o salute. Tuttavia, in materia di mobilità è stata annunciata anche un'altra importante novità: si tratta del cosiddetto «pass» che lo stesso premier Mario Draghi ha menzionato fugacemente durante la conferenza stampa di venerdì. Nella nota ufficiale di Palazzo Chigi si legge per l'esattezza quanto segue:

«Per andare in Regioni di diverso colore si prevede la sussistenza di una fra le seguenti condizioni: avvenuta vaccinazione, esecuzione di un test Covid-negativo in un arco temporale recente, avvenuta guarigione da Covid».

In breve, dal 26 aprile sarà possibile, attraverso modalità ancora da specificare, richiedere ed ottenere una sorta di "passaporto", green pass, lasciapassare, insomma lo si chiami come si vuole, ma che in sostanza prevederà tre punti: il fatto di essere vaccinati, oppure di aver eseguito un tampone con esito negativo in tempi recenti (da definire, ma probabile siano 48 ore), oppure ancora di essere stati positivi ma essere guariti da Covid-19, dunque aver sviluppato degli anticorpi. Le persone che dovessero rientrare in una o più di queste tre categorie potranno ottenere il "pass" e spostarsi quindi anche tra Regioni di colore diverso.

I locali della ristorazione

È il punto più chiaro ed al contempo controverso della nuova zona gialla annunciata. L'elemento di novità principale in senso "rilassato" consiste di fatto nella possibilità di svolgere il servizio al tavolo anche a cena, dunque tenendo aperti i locali al pubblico anche la sera. La vecchia zona gialla, invece, prevedeva il servizio al tavolo soltanto a pranzo.

Vi è però una novità che tende invece a "rafforzare" la vecchia zona gialla, vale a dire il fatto che dal 26 aprile sia a pranzo che a cena si potranno servire al tavolo i propri clienti solamente all'apertoI ristoranti, invece, potranno nuovamente tornare a servire i clienti seduti al tavolo al chiuso soltanto dal prossimo 1 giugno ed esclusivamente a pranzo, non a cena, quindi con la ristorazione in orario serale che proseguirà solo all'aperto. La misura è così esplicitata formalmente nella nota ufficiale di Palazzo Chigi:

«A partire dal 26 aprile tornano le zone gialle, ma con un cambiamento rispetto al passato: si dà precedenza alle attività all’aperto, a partire dalla ristorazione con tavoli all’aperto a pranzo e a cena. Una decisione che si fonda su un "rischio ragionato", basata sul parere degli scienziati, che ci dicono che il rischio di contagio all’aria aperta è basso. I ristoranti potranno riaprire anche al chiuso solo a pranzo a partire dal 1° giugno».

Scuole 

La nota di Palazzo Chigi chiarisce che «nelle zone gialle e arancioni riaprono le scuole di ogni ordine e grado in presenza. Nelle zone rosse saranno aperti in presenza gli asili nido e le scuole fino alla prima media, e per i licei ci sono modalità che suddividono le lezioni in parte in presenza e in parte a distanza». Per quel che riguarda le università, la data indicata per la ripartenza in presenza di lezioni, esami ed attività è quella del 3 maggio, ma verrà comunque lasciata autonomia nelle decisioni ai singoli atenei.

Teatri, cinema, musei

La nota del governo spiega che «con il ripristino delle zone gialle riaprono automaticamente i musei, mentre teatri, cinema e spettacoli in zona gialla potranno riaprire con misure di limitazione di capienza stabilite dal Comitato tecnico scientifico». Anche in questo caso, durante la conferenza stampa di Draghi e Speranza è emersa la volontà di privilegiare le attività all'aperto, ma saranno comunque consentiti gli spettacoli al chiuso secondo modalità che appunto dovranno essere rese note a breve.

È lecito aspettarsi che tali modalità tengano conto delle proposte delle Regioni formulate nelle ultime linee guida. Queste, va forse specificato, non prevedono in zona gialla l'obbligo di fare un tampone per andare al cinema o a teatro, bensì solo per i territori ad "alto rischio" (sono circolate due bozze delle linee guida e quella pubblicata sul sito istituzionale delle Regioni, dunque la più affidabile, non prevede tale misura se non in zona rossa). Ciò chiarito, bisognerà attendere il nuovo decreto del governo per conoscere tutti i dettagli.

Scarica la bozza delle linee guida per la riapertura proposte dalle Regioni

Piscine, palestre e altre aperture

La novità principale per la zona gialla dal 26 aprile dovrebbe riguardare gli sport all'aperto, compresi quelli di contatto che sinora erano stati vietati. In particolare, anche se sul punto manca l'ufficialità, pare che proprio dal 26 aprile si potrà ad esempio tornare a giocare a "calcetto". 

La nota ufficiale del governno si limita però a tracciare un calendario che fissa la ripresa delle attività per le piscine all'aperto dal 15 maggio, poi delle palestre dall'1 giugno: «A partire dal 15 maggio potranno riavviare l’attività le piscine solo all’aperto e dal 1° giugno le palestre». La stessa nota poi specifica: «A seguire fiere e congressi, stabilimenti termali e parchi tematici». Per queste ultime attività non viene indicata quindi una data precisa, ma nella conferenza stampa di venerdì il ministro Speranza aveva ventilato quella dell'1 luglio.

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