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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Visite ad amici e seconde case: come potrebbe cambiare la vita dal 18 maggio

Tante le indiscrezioni sui contenuti del prossimo decreto del presidente del consiglio, un documento che potrebbe abbattere alcune limitazioni alla libertà dei cittadini

La si potrabbe chiamare la Fase 2 della Fase 2. Lo scorso 4 maggio è iniziato il periodo di convivenza con il coronavirus con il nuovo decreto del presidente del consiglio Giuseppe Conte, che ha riaperto molte attività produttive, e l'ordinanza regionale di Luca Zaia che ha regolato la vita dei veneti in queste settimane post-quarantena. L'Italia si era messa alle spalle la fase più acuta dell'emergenza Covid-19, ribattezzata Fase 1, e quindi dal 4 maggio ha voltato pagina con la Fase 2. Ma il decreto del premier Conte scade il prossimo 17 maggio e quindi in questi giorni si sta discutendo dei contenuti del nuovo provvedimento governativo, da cui poi le Regioni partiranno per le loro ordinanze. Quindi dal 18 maggio ci potrebbero essere nuovi cambiamenti, una nuova fase: la Fase 2 della Fase 2.

Dopo il confronto tra Stato e Regioni, pare che da lunedì prossimo il cambiamento più importante sarà la maggiore concessione di deleghe proprio agli enti regionali. Con il suo decreto, Conte potrebbe stabilire regole valide per tutto il territorio nazionale, ma potrebbero essere le Regioni a decidere, ad esempio, quando riaprire le attività economiche ancora chiuse. Una decisione che verrebbe presa sulla base dei dati epidemiologici e quindi in quei territori dove il coronavirus è meno presente ci potrebbero essere maggiori aperture rispetto a territori con contagi ancora alti. Da questo punto di vista, come ribadito più volte dal presidente regionale Luca Zaia, il Veneto sarebbe tra le quelle regioni in cui si potrebbe attuare un'apertura totale, ma con la consapevolezza sempre viva che si potrebbe richiudere tutto di nuovo nel caso in cui Covid-19 tornasse a riempire gli ospedali e le terapie intensive.

La concessione di maggiori deleghe alle Regioni sembra essere l'unica certezza in questo momento. La conferma arriverà solo quando il premier Conte varerà il suo decreto. Per il resto si resta nel campo delle ipotesi. Una di queste, riportata da La Stampa, potrebbe essere il tramonto delle autocertificazioni. Dopo averle introdotte all'inizio dell'emergenza e modificate nel corso della stessa, da lunedì prossimo potrebbe non essere più obbligatorio uscire di casa con l'autocertificazione in tasca. E un'altra limitazione che potrebbe cadere è quella dei «congiunti», quindi si potrebbe tornare a far visita anche agli amici e non solo ai parenti e ai partner.

Dovrebbe invece rimanere valido il divieto di spostamento da una regione all'altra, al di fuori dei casi eccezionali attualmente concessi. Quindi per gli spostamenti da una regione all'altra potrebbe ancora essere obbligatoria l'autocertificazione. La data prevista per la libera circolazione dei cittadini nel territorio nazionale potrebbe essere l'1 giugno, come riportato da Today. Ipotesi che comunque dovrà fare sempre i conti con la realtà dei contagi e quindi il blocco sugli spostamenti potrebbe rimanere anche a giugno, se la diffusione del virus dovesse peggiorare nella seconda metà di maggio.

Altro tema che potrebbe essere contenuto nel prossimo decreto del premier Conte è quello delle seconde case. Al momento, in Veneto, è possibile raggiungere la propria seconda casa solo per svolgere delle manutenzioni e con l'obbligo di tornare poi alla propria dimora. Ma non è così ovunque nel resto d'Italia. Il nuovo provvedimento governativo, secondo il Corriere della Sera, potrebbe concedere il raggiungimento delle seconde case per qualunque motivo ed anche la facoltà di dormire nella seconda abitazione. Rimarrebbe però valido il limite regionale e quindi il viaggio verso le seconde case al di fuori del proprio territorio regionale dovrebbero rimanere ancora vietato.

Infine, il divieto di assembramenti dovrebbe rimanere ancora valido. E l'obbligo della mascherina dovrebbe valere solo nei luogo chiusi e non più all'aperto.

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