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Terremoti, Ance: "Zone sismiche anche a Verona. Bisogna riqualificare"

Il presidente dell'associazione dei costruttori veronesi Fortunato Serpelloni è intervenuto dopo i sisma di Ischia e a quasi un anno da quello che ha colpito il Centro Italia

A quasi un anno dalla prima scossa che ha colpito il Centro Italia e a pochi giorni dal terremoto di Ischia, parla Fortunato Serpelloni, presidente della sezione veronese di Ance, l'associazione dei costruttori. Serpelloni rileva quanto espresso da Ance in una recente audizione alla commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei deputati, e cioè che le aree a elevato rischio sismico (zona 1 e 2) sono circa il 44% della superficie nazionale e interessano il 36% dei comuni. In queste aree si trovano circa 6,2 milioni di edifici, la maggior parte dei quali costruiti in epoche in cui non esisteva una normativa specifica sulla sismica, né tantomeno sull'efficienza energetica.

Nella provincia di Verona - entra poi nel dettaglio Serpelloni - i comuni che si trovano in zona 2 sono sette, mentre 63 si trovano in zona 3; ciò significa che in questi territori è possibile utilizzare le detrazioni fiscali per gli interventi di adeguamento sismico degli edifici, che possono arrivare fino all’85%. Altro dato che vorrei evidenziare è che in Italia circa l’80% delle abitazioni è di proprietà di chi le abita ed in molte città oltre il 50% degli edifici è stato realizzato prima del 1980, epoca in cui l’attenzione e gli studi relativi alla problematiche in materia di sismica non erano certamente allo stesso livello di oggi. Un aspetto inoltre da non sottovalutare è l’abusivismo: edifici costruiti senza alcun controllo da parte della pubblica amministrazione e per i quali non vi è alcuna certezza in merito alla tenuta in caso di sisma. La pubblica amministrazione ha il dovere (oltre che un obbligo sociale) di vigilare sulla regolarità di quanto realizzato nel proprio territorio e la scelta di utilizzare il condono come strumento di regolarizzazione di un'opera abusiva non risponde alle logiche di garantire la sicurezza dei cittadini, anzi, in alcuni casi l'effetto è esattamente quello opposto.

Il messaggio inviato dal presidente di Ance Verona si può però riassumere in una sola parola: riqualificazione

Certamente rispetto ad alcuni anni fa sono stati fatti sensibili passi in avanti, anche in virtù degli eventi che, purtroppo, si ripetono con frequenze ravvicinate: c’è oggi una maggiore consapevolezza del fenomeno e i bonus fiscali sono senza dubbio una leva importante per spingere ad effettuare interventi di adeguamento sismico - scrive Serpelloni - Ma il nodo centrale della questione riguarda il modo in cui è stata finora affrontata, e cioè con logiche emergenziali.

Insomma, per trasformare la parola riqualificazione in atti concreti e soprattutto efficaci serve una programmazione, perché il problema è vasto e richiede una serie di investimenti continui negli anni. E Serpelloni indica il percorso da seguire.

Partire dall’individuazione delle situazioni più a rischio e intervenendo in modo veloce su queste - scrive il presidente di Ance Verona - Al contempo puntare su una sempre maggiore sensibilizzazione di tutti sull’importanza di conoscere lo stato del proprio immobile e, di conseguenza, se e fino a che punto possa essere ritenuto sicuro nel momento in cui dovesse verificarsi un evento sismico. È fondamentale che tutti siano adeguatamente informati circa l’importanza di un efficace intervento anche di adeguamento sismico nel momento in cui si decide di ristrutturare un edificio. In questi casi è consigliabile richiedere anche una verifica sismica dell’immobile, soprattutto se datato. Se la verifica evidenzia la necessità di un adeguamento, è opportuno che l’intervento sia affidato ad imprese di comprovata serietà e competenza.   Bisogna puntare sulla scelta dei materiali più rispondenti all’obiettivo dell’adeguamento, ed essere certi che l’intervento sia eseguito in modo corretto e professionale. Naturalmente interventi di questo tipo richiedono competenze e conoscenze elevate, in considerazione dell’alta innovazione tecnologica che ne è connaturata. Anche per tale motivo, la nostra associazione è molto attiva da anni con tutta la filiera dell’edilizia, con momenti informativi e formativi rivolti sia alle imprese, che ai professionisti e alle pubbliche amministrazioni. Negli ultimi anni abbiamo inoltre organizzato in più occasioni momenti di confronto anche con i privati cittadini, i più esposti in quanto non sempre adeguatamente informati. In estrema sintesi è importante che si agisca tutti insieme, nessuno escluso, condividendo azioni che vadano in una triplice direzione: aumentare la consapevolezza, aggiornare le competenze e le conoscenze, reperire le risorse necessarie a far fronte agli impegni economici.

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