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Cronaca

Alluvione, sindaci in emergenza: "Non arriviamo a Natale"

Oggi in Provincia la prima riunione operativa per coordinare gli aiuti ai Comuni alluvionati

La burocrazia si mette di mezzo. E rallenta l'arrivo dei soldi a sostegno dei Comuni colpiti dall'ondata di maltempo di Ognissanti. I problemi però non possono essere rimandati, e nemmeno le loro soluzioni. Per questo i primi cittadini chiedono un anticipo del dieci percento sulle stime dei danni inviate alla Regione. Ciò per poter affrontare le emergenze, che riguardano soprattutto le attività produttive e i privati. Altrimenti si rischia il collasso.

Il pericolo, reale e probabile, è che i soldi altrimenti si vedranno tutti dopo Natale. Tra più di un mese. Questa mattina il primo passo operativo: in Provincia il responsabile vicario per l'emergenza e la gestione dei fondi Mariano Carraro, nominato dal governatore Luca Zaia, ha spiegato ai primi cittadini veronesi le scadenze che dovranno rispettare per ottenere le cifre richieste. Avranno quindici giorni di tempo per inviare la documentazione ufficiale dei danni agli uffici di Venezia. Contemporaneamente verrà costituito un comitato regionale di quindici membri, con i sette presidenti di Provincia, sette rappresentanti dei sindaci e, presumibilmente, Mariano Carraro.

Per ora nulla è stato deciso. In alto mare anche la nomina da parte della Regione dei responsabili che dovranno occuparsi dei vari settori (produttivi, privati, pubblici, agricoli) in emergenza. Inoltre palazzo Ferrofini non ha ancora definito che tipo di modulo inviare ai Comuni colpiti per certificare i propri danni. Dalla laguna dicono che ci vorrà più di un mese per portare a termine tutto l'iter. Fatto di carte, nient'altro. La Provincia, inoltre, chiede al Governo di distinguere tra Comuni alluvionati e Comuni dissestati. Nel decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale non si trova nessuna specificazione in merito.

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