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Cronaca

Alle spalle una lunga scia di sangue

Barboni, omosessuali, drogati, preti, discoteche e cinema porno i loro obiettivi

Marco Furlan e Wolfgang Abel furono autori di una lunga serie di omicidi nel nord-est italiano e in Germania tra il 25 agosto 1977 e il 4 marzo 1984. Barboni, omosessuali, drogati, preti, discoteche e cinema porno erano i loro obiettivi. L’idea che stava alla base delle loro azioni era quella di ripulire il mondo da quella che loro consideravano la “feccia della società” in nome del marchio neonazista “Ludwig”.

“La nostra fede è nazismo - scrivevano nei volantini di rivendicazione -. La nostra giustizia è morte. La nostra democrazia è sterminio”. In sette anni si lasciarono alle spalle una lunga scia di sange. Quindici le persone uccise e 39 quelle ferite. Il primo omicidio compiuto dai due risale al 25 agosto 1977 quando il barbone Guerrino Spinello venne bruciato nella sua Fiat 126 a Verona. L’ultimo fu il 4 marzo 1984 quando cercarono di dare fuoco al locale “Melamara” di Castiglione delle Stiviere, nel mantovano. Dentro, c’erano 400 ragazzini che stavano festeggiando il carnevale. Un buttafuori li vide, vestiti entrambi da Pierrot, versare benzina dentro la discoteca e li consegnò alla polizia.

“Volevamo vedere le reazioni dei ragazzi presenti nella discoteca all’odore della benzina e in seguito a qualche fiammella”, disse Furlan. Non si è mai scoperto se il gruppo era composto solo da loro due o c’erano altri. Condannato a 27 anni di carcere, Marco Furlan, prima provò a suicidarsi poi a fuggire. Dopo quattro anni fu ritrovato a Creta, in Grecia, e tornò in carcere. Riuscì a evitare l’ergastolo solo grazie a una perizia di semi-infermità.
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