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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Allarme nutrie, la Provincia capofila per il controllo del fenomeno

Nei primi sei mesi di quest'anno sono già stati abbattuti più di 8.000 esemplari. La nutria provoca seri danni all'agricoltura e rappresenta una minaccia per la vita stessa degli agricoltori

Oggi, in Sala Rossa al Palazzo Scaligero, l'assessore all'Ambiente Fabio Venturi ha illustrato le nuove modalità operative di abbattimento delle nutrie per l'anno 2012.

Nei primi sei mesi di quest'anno sono già stati abbattuti più di 8.000 esemplari. La nutria provoca seri danni all'agricoltura e rappresenta una minaccia per la vita stessa degli agricoltori. Per questo motivo, è stato necessario un vertice in Prefettura che ha stabilito le nuove misure per contrastare l'allarme.

Dall'incontro indetto dal Prefetto e Commissario per l'alluvione Perla Stancari, è emersa la  necessità di individuare una strategia di contenimento della nutria nella provincia veronese.
Incontri simili verranno a breve organizzati in tutte le province del Veneto per creare un ampio coordinamento istituzionale e tecnico che coinvolga tutto il territorio regionale e che porti alla definizione concertata delle azioni da intraprendere. Le soluzioni individuate al momento consistono nell'utilizzo di gabbie con esca acquistate anche grazie al contributo dei Comuni,  e in battute di caccia da parte di volontari, a cui saranno riconosciuti risarcimenti economici.

“Per affrontare l'emergenza nutrie divenuta ingestibile a livello locale – spiega Venturi -, si è deciso nella riunione di ieri in Prefettura di attuare un piano di coordinamento tra diversi enti, tra cui la Provincia, i Comuni, la Protezione Civile, le Ulss. Il  protocollo della Regione del Veneto ha attribuito alla Provincia il ruolo di capofila del progetto, prima iniziativa del genere a livello nazionale. Il problema sta assumendo dimensioni rilevanti in quanto diffuso in tutto il nostro territorio, sia nelle campagne che sul lago di Garda. La presenza di questo animale, infatti, rappresenta un grande rischio per le produzioni agricole e per gli argini dei corsi d'acqua, spesso frequentati da cittadini e turisti. La nostra provincia è una delle più organizzate in questo ambito, proprio perché il territorio è particolarmente popolato da questi esemplari. La preoccupante situazione richiede, dunque, la sinergia tra i diversi enti al fine di realizzare una migliore comunicazione, un tempestivo intervento e lo snellimento delle pratiche per la caccia”.

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