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Cronaca

Alcol, ancora allarme tra i giovanissimi

Cala l'et del primo contatto. In citt gli alcol dipendenti in cura sono 1744

Aprile è il mese della lotta contro l'alcol ed esperti e autorità hanno fanno il punto della situazione a livello locale, regionale e nazionale nella tavola rotonda organizzata dal Dipartimento delle dipendenze dell'Ulss 20 di Verona. A preoccupare è la crescita esponenziale delle persone in cura per problemi alcol-correlati e l'abbassarsi dell'età nella quale si inizia a consumare bevande alcoliche che ora è di circa 11 anni.

“Tra le nuove tendenze di consumo tra i giovani, molto diffuso anche sul nostro territorio, quella del binge drinking. Culturalmente accettato, spesso osannato e considerato risorsa anziché pericolosa sostanza psicoattiva quale è, l'alcol rappresenta di fatto un problema per un numero di persone sempre più elevato. Secondo uno studio internazionale, l'alcol sarà la terza causa di disabilità, mortalità e morbilità nei prossimi anni in Italia. Ad oggi, a livello nazionale, i decessi causati dall'alcol sono ben 24mila l'anno e la spesa per malattia e disabilità alcolcorrelate equivale al 3 per cento del Pil. Inoltre, l'abuso di bevande alcoliche è oggi la causa del 25 percento della mortalità giovanile dei ragazzi e del 10 percento di quella delle ragazze. Inoltre, in Italia la mortalità per incidente stradale correlata al consumo di alcol viene stimata tra il 30 percento e il 50% del totale degli incidenti.

A livello locale, secondo gli ultimi dati ufficiali del Report 2009 della Regione, la situazione è ancora più sconfortante. Le persone alcol-dipendenti seguite dai Servizi di Alcologia delle Ulss 20, 21, 22 sono state infatti 1.744, rispetto ai quasi 12mila del Veneto. Verona rappresenta così la terza città dopo Treviso e Padova per numero di utenti in carico. E a preoccupare non è solo la quantità delle persone, sia uomini che donne, che hanno con l'alcol un rapporto problematico ma anche l'età dei consumatori che negli ultimi anni si è abbassata in modo esponenziale e ad oggi è di circa 11 anni. “Le conseguenze dell'alcol- spiega Giampaolo Brunetto, del centro Alcologia dell'ospdeale di Marzana- sono tanto più deleterie per i giovani sotto i 20 anni. In primis perché i più giovani non hanno ancora l’enzima necessario a metabolizzare l’alcol (alcol deidrogenasi) rendendo, quindi, difficile smaltire la sostanza nell’organismo. Inoltre, prima dei 20 anni il cervello non ha ancora raggiunto la piena maturità e il consumo di alcolici va interferisce con la maturazione cerebrale e va ad alterare direttamente alcune aree del cervello provocando danni, sia fisici che comportamentali, come l'alterata percezione di sè, che possono durare a lungo e talvolta diventare irreversibili”.

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