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Cronaca Centro storico / Piazzetta Municipio

"Promuovono pillola e aborto". Aied esclusa dalla Consulta della Famiglia

La mancata adesione dell'associazione, promossa da Alberto Zelger, ha scatenato le reazioni indignate di Elisa La Paglia e Giorgio Pasetto, mentre il Popolo della Famiglia ha sostenuto la votazione e le ragioni che l'hanno sospinta

Martedì 14 marzo si è riunita la Consulta della Famiglia del Comune di Verona. Un'insieme di associazioni di volontariato, costituito nel '97. 
Ebbene alla richiesta di Aied di entrare nella Consulta si è consumato un momento di oscurantismo. Con Zelger e moglie a descrivere l'Aied, in loro assenza, come i peggiori criminali, per la loro non obiezione all'aborto, tanto da arrivare a condizionare il voto di molte associazioni e votare a maggioranza per respingere la richiesta.
Ma cosa fa l'Aied? Offre servizi importantissimi da 40 anni, da poco festeggiati, nel settore di ginecologia, psicologia e consulenza legale e tanto altro che potete vedere sul loro sito www.aiedverona.org. Le ho conosciute sui banchi di scuola e con loro come donne abbiamo condiviso una marea di convegni e attività.
Ma oggi questa triste pagina ha avuto un risvolto positivo, Antonia Pavesi, consigliera comunale della lista Tosi, Presidente della commissione competente su famiglie e sociale ha preso duramente posizione contro un voto sbagliato. Sbagliato perché nega lo statuto stesso della consulta, perché contro le finalità della stessa, perché è uno schiaffo a tutte le volontarie e professioniste che tramite Aied hanno affiancato e sostenuto tante donne e famiglie nei loro momenti più delicati.
Antonia è arrivata a dire che se il voto non cambierà proporrà lo scioglimento della Consulta in quanto le associazioni non stanno più perseguendo gli obiettivi statutari.
La politica ha tante facce, l'importante è che per ogni Zelger ci siano tante e speriamo sempre di più Antonia Pavesi.
Su questi temi, oltre le appartenenze.

Questo il messaggio lasciato sul suo profilo Facebook dalla consigliera comunale per il Pd Elisa La Paglia, dopo che la Consulta della Famiglia ha rifiutato l'ingresso di Aied, con 14 voti contro 10. Contro l'associazione di via Tito Speri infatti si è schierato apertamente il consigliere Zelger, componente del gruppo cattolico Il Popolo della Famiglia, che ha risposto con una nota diffusa alla contestazioni. 

"Imbarazzo profondo per l'atteggiamento antidemocratico, discriminatorio e lesivo della libertà di scelta educativa delle famiglie da parte del consigliere Pavesi che vorrebbe organi istituzionali proni alla sua volontà. Piena soddisfazione, invece, per il voto della Consulta Comunale della Famiglia, che ha bocciato la richiesta di adesione dell'AIED, rispettando in pieno lo Statuto del Comune di Verona che all'articolo 2 afferma 'che la vita di ogni persona, dal concepimento alla morte naturale, debba essere accolta e protetta in tutti i suoi aspetti'".

"AIED, nel suo sito web, propaga attività ampiamente in contrasto con il principio di apertura alla vita e di libertà educativa della famiglia!", sono le parole di Filippo Grigolini, candidato sindaco per il Popolo della Famiglia, a nome di tutto il movimento.

"Sono propagandate pratiche potenzialmente abortive e rischiose per la salute della donna, quali la prescrizione della 'pillola del giorno dopo' e l'applicazione della spirale, come ampiamente evidenziato dalla bibliografia medico-scientifica", ha ribadito Grigolini.

"AIED propone proprie attività a minorenni senza che ne siano a conoscenza i genitori, primi responsabili dell’educazione dei propri figli. Il tutto in grave contrasto con quanto invece si sta cercando faticosamente di costruire nelle scuole, cioè la creazione di un forte patto educativo tra genitori e scuola", aggiunge Antonio Zerman, segretario del PDF e già primo presidente della Consulta della Famiglia.

Gravi, alla luce di ciò, anche le parole del consigliere Pavesi in seduta consiliare del 16 marzo, che ha minacciato "la non validità del voto, la convocazione della consulta e l'eventuale scioglimento della stessa". "La presidente della commissione Servizi Sociali, ormai appiattita su posizioni radical, apostrofando il consigliere Zelger e le associazioni "colpevoli" di aver votato libere dai suoi dettami, e minacciando di sciogliere la Consulta, per rifarla a suo piacimento così che voti come lei desidera, rivela dei metodi di chiaro stampo totalitario" ha concluso Grigolini.

È intervenuto duramente sulla questione anche il consigliere Giorgio Pasetto, con una nota dove fa riferimento ad un ritorno al "medioevo veronese". 

Questo è quello che si deve aspettare la nostra città dopo la votazione contraria del registro sul testamento biologico. Una città dove 50 anni di battaglie femministe non sono evidentemente serviti: le donne ora devono ricominciare da zero. Un ritorno al passato dove oggi per abortire devono andarsene e domani, magari, non potranno neanche più chiedere il divorzio. La posizione presa dalla consigliera Antonia Pavesi, presidente della V commissione è tardiva e poco incisiva, chiedo che venga immediatamente convocata una nuova commissione.

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