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Cronaca Centro storico / Via Don Gaspare Bertoni

Asili nido. I sindacati dichiarano lo stato di agitazione delle lavoratrici

Csa, Cub, Diccap, Ugl e Uil Fpl avanzano le loro richieste della maggioranza delle dipendenti e se non saranno accolte saranno intraprese "forme di lotta idonee"

Le assemblee delle lavoratrici dei nidi comunali di Verona, convocate nel primo giorno di apertura del servizio hanno portato alla proclamazione dello stato di agitazione da parte delle organizzazioni sindacali Csa, Cub, Diccap, Ugl e Uil Fpl, che così intendono portare avanti le istanze della maggioranza delle dipendenti.

"Il 4 agosto 2016, per la seconda volta in 4 mesi, l’amministrazione comunale ha scelto di attivare la concertazione (la modalità di rapporti sindacali più conflittuale), presentando un testo prodotto da una commissione bilaterale illegittimamente attivata contro l’esplicita volontà dei lavoratori e della maggioranza delle organizzazioni sindacali - fanno sapere i sindacati - Il testo messo in concertazione è stato prodotto da una commissione non rappresentativa di tutte le istanze delle lavoratrici, elaborato in un periodo in cui le educatrici erano assenti perché in ferie, e rappresenta un esempio eclatante di metodo inaccettabile. L'obiettivo evidente di tale bozza è minare l'accordo su cui l'attuale sistema di rapporti sindacali si fonda e che ad oggi ha garantito il permanere di un clima lavorativo apprezzabile. Di fatto viene modificata l’organizzazione di lavoro frontale in modo sensibile e vengono tolte tutte le garanzie che hanno assicurato finora alle lavoratrici un adeguato riposo dopo l’attività dell’anno educativo". 

Queste le motivazioni alla base della protesta sindacale con cui le lavoratrici vogliono esprimere grande preoccupazione "per la deriva che sta assumendo la gestione dei nidi stessi, in cui le scelte politico-amministrative prevalgono su quelle educativo-pedagogiche. E la scelta di non effettuare a fine agosto i consueti giorni di programmazione prima dell’avvio dell’anno educativo rappresenta un segnale grave di questa deriva". 

"Inoltre - aggiungono i sindacati - durante le assemblee è emerso che le lavoratrici non hanno a disposizione adeguati supporti e strumenti tecnici e sono costrette ad utilizzare strumenti propri e ad elaborare parte dei materiali a domicilio. Come pure, pur essendo obbligatorio l’utilizzo di guardaroba specifico per il lavoro, non è previsto nessun tempo per il cambio divisa e la pulizia della stessa è a carico delle lavoratrici stesse senza la previsione di alcun rimborso". 

Le organizzazioni sindacali chiedono dunque la revoca della concertazione oppure saranno intraprese "forme di lotta idonee e ci si riserva la decisione di attivare uno stato di agitazione per tutto il personale del Comune di Verona".

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