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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Tifosi del Marocco aggrediti, presidio di solidarietà in Piazza Bra

È organizzato da un gruppo di associazioni veronesi unite nella condanna contro «ogni episodio di razzismo e di squadrismo»

Sono accusati di violenza privata e danneggiamento i 13 ragazzi fermati ed identificati dalla polizia per le aggressioni che hanno colpito i tifosi del Marocco che martedì scorso, 6 dicembre, festeggiavano anche a Verona il passaggio del turno della loro nazionale ai Mondiali di calcio del Qatar. Sarebbero tutti appartenenti a gruppi di estrema destra e tra di loro ci sarebbero, tra l'altro, anche due minorenni.

Nei confronti delle vittime la politica locale ha espresso parole di solidarietà ed un gruppo di associazioni ha organizzato per questo pomeriggio un presidio in Piazza Bra dalle 15 alle 18. «Invitiamo tutte e tutti a partecipare per condannare con forza ogni episodio di razzismo e di squadrismo e testimoniando solidarietà alla comunità aggredita», hanno scritto in una nota congiunta i rappresentanti del coordinamento Verona Città Aperta, di Infospazio 161, del Circolo Pink Lgbte, di Non Una di Meno Verona, del Laboratorio Autogestito Paratodos, di One Bridge To Idomeni, di Sinistra italiana Verona, di Rifondazione Comunista a Verona, del Pci di Verona, di Ianez, della Rete degli Studenti Medi Verona, dell'Unione degli Universitari di Verona e del Comitato Verona Pride.

«Condanniamo senza ambiguità il razzismo e l’idiozia che stanno alla base dell’ennesima aggressione squadrista avvenuta alle porte del centro cittadino - hanno aggiunto le associazioni che hanno organizzato la manifestazione di oggi - Le cinghiate e le sprangate alle persone e alle loro automobili rappresentano fatti inaccettabili e ingiustificabili. Già dai primi riscontri non era difficile capire la matrice dell’aggressione che, va ricordato, non rappresenta certo un fatto isolato. Nel quartiere di Veronetta, ad esempio, vere e proprie ronde neofasciste vengono affettuate con scadenze precise e solamente la responsabilità dei destinatari delle provocazioni ha evitato, fino ad ora, il peggio. E nel centro storico va ricordata l'aggressione avvenuta il 22 gennaio di quest’anno quando alcuni giovanissimi vennero inseguiti in Via Mazzini e uno fu raggiunto e percosso brutalmente».

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