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Cronaca Centro storico / Corso Porta Nuova

Aggressione omofoba in Corso Porta Nuova. Circolo Pink: "Fatto gravissimo"

Quanto avvenuto in Corso Porta Nuova la notte di Capodanno è un fatto di gravità assoluta che non può essere taciuto o mistificato. A ribadire il concetto è il Circolo Pink Verona che esprime la sua solidarietà a Piermario, il ragazzo brutalmente aggredito

Dopo che l'episodio avvenuto la notte di Capodanno nel bel mezzo del Centro storico di Verona, quando in Corso Porta Nuova è stato aggredito e minacciato un ragazzo per il semplice fatto di avere un orientamento sessuale differente da quello della maggioranza della popolazione, il Circolo Pink ha voluto diffondere una nota nel tentativo di approfondire la vicenda.

Nel mirino del Circolo Pink Verona anche le modalità di raccontare fatti come questi quando avvengono a Verona, ma soprattutto un invito a riflettere sul perché ancora oggi in Italia certe cose possano avvenire. Alla vigilia del dibattimento in Parlamento del DDL Cirinnà, vale forse la pena domandarsi una volta di più come mai l'Italia e gli Italiani, ancora oggi paiono non sentire abbastanza l'esigenza di regolamentare le cosiddette "unioni civili" che certo riguardano il mondo delle persone omosessuali, ma non solo loro.

Il nostro è un Paese che in Europa fa compagnia a soli altri 8 Stati nella ben poco meritevole lista delle Nazioni che sulla questione non hanno saputo o voluto legiferare. E a leggere i nomi di questi Stati (Grecia, Cipro, Lituania, Lettonia, Polonia, Slovacchia, Bulgaria e Romania) si capisce bene quanto ancora ci sia da lavorare in un Paese che vorrebbe essere "trainante" in Europa. Di seguito riportiamo il comunicato diffuso dal Circolo Pink Verona:

Aggressione o rissa? A Verona si preferisce negare che sia stata omofobia. Spesso a Verona, quando una persona viene aggredita e si ritrova nella situazione di doversi difendere, succede che il fatto viene spacciato come una rissa tra ubriachi o fra immigrati o fra opposte fazioni, tipo la destra e la sinistra che se le danno di santa ragione. Tutto ciò fa molto comodo ma spesso la verità è un’altra; non di rissa si tratta ma di vera e propria aggressione come quella subita da Piermario, gay veronese, aggredito insieme al compagno nella notte di San Silvestro in pieno centro a Verona mentre usciva dal posto di lavoro.

Una rissa, di questo si parla sulla prima pagina del giornale l’Arena di Verona, una frase ripresa dal discorso fatto dal titolare dell’Hotel Verona, Enrico Perbellini, che ha consegnato i filmati delle telecamere che mostrano l’aggressione e non la rissa ai carabinieri. Si fa fatica ancora a parlare di aggressioni omofobe in questa città, eppure ce ne sono state parecchie in anni passati ma anche recentemente; è nota la vicenda del ragazzo pestato a Bussolengo nel 2014 o la bravata violenta ai danni delle trans in Zai, dove un gruppo di balordi si è divertito sparando con un fucile ad aria compressa nel 2013. Una riflessione va fatta tutte le volte che succedono fatti del genere, mentre si preferisce negare che in questa città possano succedere fatti violenti e a sfondo omo-transfobico.

Meglio non dire, non parlare in una città che non ha saputo accogliere le diversità, non solo gay lesbiche e trans ma anche le comunità rom e le culture differenti da quella dominante. Ci chiediamo che senso abbia sbattere in prima pagina del giornale più letto in città la frase che è stata una rissa e non una aggressione omofoba, impariamo a chiamare le cose con il loro vero nome. Probabilmente c’è sempre la solita regia dietro un’informazione che spesso è stata distorta e manovrata per non dare il giusto peso a fatti molto gravi.

Siamo alla vigilia del dibattimento in parlamento del DDL Cirinnà e il mondo cattolico dentro e fuori i partiti si sta scatenando contro una legge sulle unioni civili, una legge per tutte e tutti, non solo per gay lesbiche e trans. Intanto le aggressioni continuano, segno che serve un vero cambio culturale e percettivo delle diversità di genere. Sappiamo che una legge non risolve ma aiuta molto questo cambio culturale ed epocale a patto che sia una legge limpida e di pieno riconoscimento dei diritti delle persone e delle coppie gay lesbiche e trans, adozioni comprese. A Piermario va tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Non mollare

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