L'episodio è avvenuto a Sommacampagna circa un anno fa, quando una lite tra vicini di casa è quasi culminata in una vera e propria tragedia. All'origine di tutto l'insofferenza da parte di un uomo di 52 anni che di professione faceva la guardia giurata, nei confronti dei continui litigi e fastidiosi rumori provenienti dall'appartamento al piano di sopra il suo.

Qui vi abita una famiglia di cittadini marocchini, una coppia con due figli piccoli. Come riferito dall'Arena, quel giorno il 52enne ha deciso di porre fine a quella che considerava una situazione insostenibile. Si sarebbe dunque precipitato secondo l'accusa, armato di un coltello, alla porta dei vicini e una volta giuntogli a tiro avrebbe iniziato a sferrare coltellate al padre di famiglia 34enne. Quest'ultimo si sarebbe d'istinto difeso dall'aggressione, scaraventando giù dalle scale il vicino armato.

Entrambi i protagonisti dell'accaduto, riportarono delle lesioni fisiche: per la guardia giurata si trattò della rottura di una costola a seguito del volo dalle scale, mentre il cittadino di origini marocchine riportò escoriazioni e ferite d'arma da taglio al collo e alle mani. Quaranta giorni circa per tutti e due prima di guarire, mentre saltò fuori anche un testimone oculare della scena. Al contrario invece il coltello usato dal presunto aggressore sembra essersi dissolto nel nulla, non essendo mai stato rinvenuto. Ora il giudice Giulia Franciosi ha assolto il padre di famiglia marocchino, poiché nel suo caso si trattò di legittima difesa, mentre il Vigilante 52enne è stato rinviato a giudizio e dovrà attendere il processo a febbraio per conoscere la sua sorte.