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Cronaca

Affi, negozi aperti domenica: "Si specula sugli alluvionati"

L'ira di Confesercenti sulla proposta del sindaco. Il direttore Tonini: "Pronti alle vie legali"

"Questa è una speculazione sulla pelle di quelle famiglie che hanno perso tutto con l’alluvione". Così Fabrizio Tonini, direttore di Confesercenti Verona, ha commentato la scelta del sindaco di Affi di firmare l’ordinanza che permette un’ulteriore domenica di apertura ai centri commerciali dell’area, in aggiunta alle otto annuali previste per legge, decisa per il 21 novembre.

Secondo la proposta di Roberto Bonometti, il 5 percento dell’incasso sarà devoluto agli alluvionati: "Questa non è beneficenza, ma lucro. Perché non si è deciso di donare questa somma in una delle domeniche di dicembre, quando le aperture domenicali sono già previste? In questo caso si sfrutta una disgrazia a scopo di lucro, visto che 95 percento degli incassi, comunque andrà nelle casse dei centri commerciali di Affi, in barba ai commercianti del resto della provincia, che saranno chiusi così come prevede la legge". Secondo l’associazione di categoria che tutela la piccola e media impresa del commercio, la manovra del sindaco di Affi è l’ennesimo tentativo per aggirare la legge: "Ci hanno provato in tutti i modi a tenere aperto tutte le domeniche, chiedendo addirittura lo status di zona turistica. Se esistono delle regole queste vanno rispettate, perché non sono messe lì a caso. Siamo stupiti anche dell’adesione della Confcommercio, che dovrebbe contrastare questo tipo di attività che creano concorrenza sleale, visto che non esistono commercianti di serie A e di serie B. Siamo favorevoli alle iniziative benefiche, ma qui si sfiora lo sciacallaggio".

Per bloccare l’iniziativa Confesercenti Verona è pronta a rivolgersi alle autorità competenti, anche a quelle giudiziarie: "Ci stiamo muovendo per modificare quanto è già stato stabilito, proponendo che l’attività di beneficenza sia fatta in una domenica in cui l’apertura dei negozi sia già prevista dalla legge – ha concluso Tonini –, perché servono aiuti reali alle famiglie di Soave e Monteforte e non speculazioni. Inoltre porteremo tutto questo anche all’attenzione della Regione. Non è possibile che i sindaci possano violare la legge così deliberatamente".

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