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Cronaca Sommacampagna / Via Caselle

Aeroporto Catullo. Pasetto contro Save, Aerogest difende il partner privato

Il consigliere comunale di Verona rilancia l'idea di una procedura di gara internazionale. Ma Aerogest chiede di avere fiducia nel piano industriale degli aeroporti di Verona e Brescia

Parole, parole, parole, cantava Mina. E la canzone viene ripresa dal consigliere comunale veronese Giorgio Pasetto commentando le ultime novità sull'aeroporto Catullo. Presentato il piano industriale da milioni di euro di investimenti, è sempre più forte la spinta del partner privato Save ad aumentare il proprio peso all'interno delle quote societarie della Catullo Spa. "In questi 2 non abbiamo visto investimenti né a Verona né a Brescia - ha commentato Pasetto - Verona è oggettivamente uno scalo tra i più vecchi e brutti del Nord Italia, mentre quello di Brescia ha addirittura seri problemi con la pista di volo, che deve essere riabilitata".

I 66 milioni promessi sono per Pasetto uno slogan. "Il 2016 è giunto al capolinea e non ci sono gare aggiudicate o in aggiudicazione che possano giustificare una tale capacità di spesa - ha detto il consigliere - Si è parlato che quest'anno ci si aspetta un aumento del traffico passeggeri dell'8%, dimenticando che il 2015 ha visto una perdita di traffico del 7%. In una conferenza stampa di 2 anni fa, oltre ai 66 milioni di investimenti era stato annunciato il raggiungimento dei 4 milioni di passeggeri entro il 2016, ma l'anno si chiuderà con 2,8 milioni di passeggeri".

Pasetto esprime ancora una volta la sua contrarietà alla vendita di quote alla Save. "Perché dovremmo vendere l'aereoporto a chi non ha fatto nulla in questi anni a parte licenziare? - si chiede Pasetto - C'è una Verona che vuole migliorare l'aereoporto e questo passa a mio avviso per una sola strada che si chiama procedura di gara internazionale che fino ad ora non è mai stata menzionata".

Per Aerogest, invece, il piano industriale dell'aeroporto veronese non è fatto di slogan e vane promesse, ma porterà all'avvio dei cantieri, all’ampliamento delle destinazioni e delle compagnie aeree che fanno base al Catullo. "Quando due anni fa abbiamo siglato l’accordo con Save, l’aeroporto stava per portare i libri in tribunale - ha dichiarato il presidente di Aerogest Giuseppe Riello - Abbiamo scelto bene: un partner industriale che guarda prima ai costi e ai ricavi, che allo sviluppo del traffico. Noi soci pubblici abbiamo saputo trovare una visione comune sul rilancio del Catullo e abbiamo raggruppato le nostre partecipazioni. Il motivo della costituzione di Aerogest non è semplicemente per avere la garanzia del controllo, ma anche per semplificare e velocizzare i processi decisionali.  Con la missione di riportare il Catullo agli antichi fasti in termini di passeggeri, ma con i conti in utile. Per questo la scelta è caduta su Save, il cui ausilio è fondamentale. Bisogna avere pazienza e soprattutto credere nel futuro dell'aeroporto: ora abbiamo una visione, un futuro, delle strategie, dobbiamo continuare a fare ognuno la propria parte".

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