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Cronaca

Addio Fabrizio Frizzi: salvò una giovane veronese donandole il midollo osseo

Il noto presentatore si è spento nella notte tra domenica e lunedì per un'emorragia cerebrale: nel 2000 si sottopose all'intervento per aiutare Valeria Favorito, allora 11enne e gravemente malata di leucemia

Sono terribilmente addolorata per la morte di Fabrizio Frizzi, carissimo collega e persona garbata, entusiasta, veramente speciale.
Ho condiviso con lui tanti momenti di lavoro divertenti, importanti e impegnativi.
Un vero amico, sincero e premuroso.
Voglio ricordarlo trepidante ed emozionato mentre sta per entrare in scena assieme a me per cantare ne La vedova allegra all'Arena di Verona.
Era il 1999.
Con la Fondazione Arena di Verona mi stringo forte alla moglie, alla piccola figlia ed a tutti i famigliari.
Addio Fabrizio e grazie.

Con queste parole Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Verona, ricorda Fabrizio Frizzi, il conduttore e volto noto della televisione italiana, che all'età di 60 anni si è spento nella notte tra domenica e lunedì all'ospedale Sant'Andrea di Roma per un'emorragia cerebrale. 
Solamente il 23 ottobre 2017, Frizzi era stato colpito da un malore durate la registrazione del programma L'Eredità, in onda su Rai Uno, e dopo una lenta ripresa era tornato a lavorare sul piccolo schermo, annunciando però che la battaglia era ancora lunga. 

Personaggio amato dal pubblico televisivo italiano, aveva instaurato un forte legame con Verona, in virtù della sua esibizione proprio nella Vedova Allegra nel ruolo del barone Mirko Zeta, con Cecilia Gasdia, e anche per le sue partecipazioni a Straverona, Fieracavalli e Partita del cuore. Soprattutto però, Frizzi viene ricordato dai cittadini scaligeri per la sua grande generosità, che nel 2000 lo portò a sottoporsi ad un'operazione per la donazione di midollo osseo in favore di una bambina di 11 anni, la veronese Valeria Fiorito, malata di leucemia e bisognosa di tempestivo trapianto. Al tempo Frizzi stava girando la fiction "Per tutta la vita", con Romina Power, dalla quale si assentò qualche giorno per il delicato intervento. 
Il donatore però per legge dovrebbe restare anomimo, ma dopo qualche anno Valeria è riuscita a rintracciare il suo "salvatore". I due si sono prima scritti e poi conosciuti, dopo che lei lo raggiunse a Verona dove stava giocando una "Partita del Cuore". Fabrizio e Valeria sono così diventati amici, anzi di più... Lui la chiamava "la mia sorellina di sangue", lei il "mio fratellone". 

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